La resistenza agli antibiotici, nei batteri, ha un'origine molto più antica

La resistenza agli antibiotici, nei batteri, ha un'origine molto più antica
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La resistenza dei batteri agli antibiotici sta diventando un problema sempre più serio e, potenazialmente, pericoloso. La comunità scientifica si sta mobilitando per dare risposte e soluzioni al problema.

I casi di decessi dovuti ad infezioni di batteri resitenti agli antibiotici è in aumento e, come spesso accade, uno dei problemi è il nostro stile di vita.

L'uso eccessivo ed improprio di grandi quantità di antibiotici (anche quando non servono) ha portato molti batteri ad evolvere strutture atte a resistere anche ai farmaci antibiotici di ultima generazione.

Alla luce di questo probelma uno studio della McMaster University ha portato alla luce nuove scoperte sulla storia della produzione e della resistenza agli antibiotici, una storia evolutiva che risale ad un intervallo di tempo compreso tra i 350 ed i 500 milioni di anni.

Focus dello studio è riuscire a trovare nuovi antibiotici o delle alternative altrettanto valide ad essi.

Il team di studio ha, per prima cosa, identificato le sequenze del genoma che codificano, per la produzione di antibiotici glicopeptidici all'interno di un ceppo di Actinobacteria, batteri innocui e non patogeni.

I ricercatori hanno quindi osservato i cambiamenti del genoma nel tempo rivelando che mentre i precursori dei geni responsabili della produzione di antibiotici risalgono a oltre un miliardo di anni fa, la resistenza è più contemporanea e recente solo, si fa per dire, risalente a 350-500 milioni di anni.

Mentre prima erano solo questi batteri innocui a sviluppare resistenza agli antibiotici (che loro stessi producevano), al giorno d'oggi l'uso massiccio di essi ha portato anche i batteri patogeni a sviluppare forti resistenze contro gli antibiotici.