I resti di un gatto di 1.000 anni fa ci raccontano una bellissima storia

I resti di un gatto di 1.000 anni fa ci raccontano una bellissima storia
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La scoperta di uno scheletro di gatto di 1.000 anni fa, quasi completo e ottimamente conservato (descritta come sorprendente e rara), racconta ai ricercatori la storia dei felini durante questa epoca ormai lontana. Ciò, inoltre, offre ai ricercatori un'opportunità unica di conoscere il ruolo di questi gatti nella vita medievale.

I resti, scoperti durante uno scavo in Kazakistan in una città deserta chiamata Jankent, rivelano che gli umani che percorsero le rotte commerciali della Via della Seta curarono i gatti lungo la strada, trattandoli come animali domestici simile a come facciamo oggi.

Una volta questa regione era stata un insediamento dell'inizio del medioevo, sede di una tribù turca chiamata Oghuz. Lo scheletro ha raccontato la storia di una vita dura da parte della creatura, per via della presenza di ossa rotte guarite successivamente. Il gatto è arrivato fino alla vecchiaia, sopratutto grazie alle cure ricevute da parte degli umani che vivevano nella regione in quel momento.

L'alimentazione dell'antico felino era composta principalmente da proteine ​​nonostante avesse perso quasi tutti i denti prima di morire. Ciò significa che gli abitanti del luogo schiacciavano il cibo prima di darglielo. "Gli Oghuz erano persone che tenevano gli animali solo quando erano essenziali per la loro vita. I cani, ad esempio, possono vegliare sul gregge. Allora non avevano un uso ovvio per i gatti", afferma il Dr. Ashleigh Haruda, capo del team che ha guidato lo studio.

La cura di questo gatto fu una sorta di cambiamento culturale per la tribù in quella regione, indicando che si prendevano cura del gatto come animale domestico, non semplicemente come "strumento" per qualcosa.