Questo rettile utilizza un metodo mai visto prima per respirare sott'acqua

Questo rettile utilizza un metodo mai visto prima per respirare sott'acqua
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Non conosciamo sicuramente tutti i metodi che hanno le creature della Terra per sopravvivere, ma immaginatevi lo stupore quando nel 2009 un team di ricercatori notò una strategia mai vista prima da parte di una lucertola. L'argomento, tuttavia, è passato inosservato dai biologi evoluzionisti ed è tornato in auge proprio di recente.

Ora, in una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Current Biology, i ricercatori sono stati finalmente in grado di spiegare le loro osservazioni in uno studio incentrato sulle lucertole di Anolis. Gli esperti sono stati in grado di confermare che queste lucertole stavano utilizzando una tecnica di respirazione subacquea precedentemente osservata solo negli artropodi, ma presente in tutte e sei le specie di Anolis che hanno studiato.

La tecnica, in poche parole, consente alle lucertole di rimanere sott'acqua per molto tempo grazie a una bolla che espirano e che si aggrappa alla pelle del naso. L'aria può essere respirata nuovamente in un comportamento che è stato chiamato "rebreathing". "Il rebreathing non era mai stato considerato come un potenziale meccanismo naturale per la respirazione subacquea nei vertebrati", ha dichiarato il coautore dello studio Luke Mahler.

Dopo l'immersione, queste creature rilasciano la bolla d'aria che può sostenerli sott'acqua per un massimo di 18 minuti. "Tutte le lucertole anolis hanno la pelle resistente all'acqua", continua Mahler in una dichiarazione a IFLScience. "Di conseguenza, anche le specie che non si immergono durante il normale corso della loro vita svilupperanno un sottile velo d'aria sulle squame se le immergi nell'acqua".