Questa ricerca conferma: la musica è un linguaggio universale tra culture diverse
Uno studio rivela come la musica sia veramente un linguaggio universale e come essa riesca a trasmettere emozioni simili tra culture anche molto diverse tra loro.
E’ questo quello che si evince da una ricerca proveniente dall'Università di Harvard e pubblicata sul The Journal Science. Gli scienziati sono partiti da un’affermazione che può apparire semplice: musiche che provengono da culture diverse riescono a trasmetterci emozioni simili. Questo sta a significare che la musica ha, di base, elementi che possono essere comuni a discapito delle differenti scelte stilistiche e del luogo di provenienza. Questo studio molto interessante ha visto la partecipazione di 750 persone provenienti da differenti zone del mondo, per l’esattezza da 60 diverse nazioni.
A queste persone sono state fatte ascoltare 14 melodie del tutto casuali provenienti da un database di musiche tipiche di piccole società di pastori, raccoglitori e cacciatori. Solamente pochi secondi a melodia, a dire il vero, ma sufficienti per far dire agli ascoltatori lo scopo per il quale quella canzone è stata scritta. In pratica, i partecipanti al test dovevano dire agli scienziati se il brano che stavano ascoltando era nato per spronare la gente a ballare, oppure se era una ninna nanna, o ancora una canzone d’amore o se la musica aveva un effetto terapeutico e di guarigione. A queste categorie, però, i ricercatori ne hanno aggiunte altre due per aumentare la difficoltà di scelta da parte degli ascoltatori: una canzone per piangere un lutto o una canzone adatta al racconto di una storia.
I risultati di questo test si sono rivelati molto interessante perché i partecipanti, nonostante provenissero da diverse culture, sono riusciti a categorizzare in maniera simile tra di loro ciò che ascoltavano. La categorizzazione non era perfetta, a dire il vero, ma molto simile. Oltre a categorizzare la musica gli esaminati dovevano capire il numero di cantanti, se la voce apparteneva ad un uomo o ad una donna ed il numero di strumenti musicali utilizzati, ma anche quali componenti di melodia e ritmiche facevano tendere verso una categoria piuttosto che un’altra.
Anche in questo caso le risposte erano molto somiglianti. In particolare, le canzoni adatte alla danza e le ninne nanna erano quelle che più facilmente venivano indovinate, probabilmente per il loro ritmo alquanto riconoscibile.
FONTE: UPI
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