Una ricerca mette in luce una inquietante abilità di sopravvivenza dei Micobatteri

Una ricerca mette in luce una inquietante abilità di sopravvivenza dei Micobatteri
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Il monossido di carbonio è un gas estremamente letale e famigerato che si sviluppa quando, per esempio, la combustione di un materiale è incompleta.

Questo famigerato gas è presente (in piccolissime quantità che non danneggiano i tessuti) anche nei nostri polmoni.

Il che non sarebbe un problema se non fosse che, una recente scoperta, alcuni batteri appartenenti alla famiglia dei micobatteri, possono utilizzare il monossido di carbonio per sopravvivere in condizioni avverse.

Alla famiglia dei micobatteri (Mycobacteriaceae) appartengono batteri che causano, solo per citare alcune patologie, la tubercolosi, la lebbra e l’ulcera di Buruli.

Essi, secondo lo studio, dipendono dalla concentrazione del monossido di carbonio per sopravvivere quando, all’interno dell’ambiente in cui si trovano, non vi sono altri tipi di risorse nutrizionali.

Questi scompongono il monossido di carbonio nei suoi componenti fondamentali (Carbonio e Ossigeno) fornendo alle cellule energia sufficiente per rimanere in vita.

Un enzima, in particolare, è responsabile del metabolismo del monossido di carbonio: il monossido di carbonio deidrogenasi. Grazie a questo enzima i batteri traggono energia dal monossido di carbonio.

Tuttavia, benché il monossido di carbonio possa permettere alla cellula di perdurare nel tempo, non fornisce sufficiente energia per riprodursi. Quello di metabolizzare il monossido di carbonio, per il micobatterio, è una soluzione che deve essere transitoria in attesa di nutrimenti migliori.

Questa sorta di stasi del batterio, resa possibile dall’enzima monossido di carbonio deidrogenasi, permette al batterio semplicemente di sopravvivere, anche per tempi lunghissimi, in un ambiente ostile e povero di altri nutrimenti.

Una ricerca mette in luce una inquietante abilità di sopravvivenza dei Micobatteri