Ricercatori creano un modello 3D delle emissioni di metano del nostro pianeta

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Dalla rivoluzione industriale, le concentrazioni di metano nell'atmosfera sono più che raddoppiate. Dopo l'anidride carbonica, il metano è il secondo gas serra più influente, responsabile fino al 20-30% delle temperature in aumento della Terra fino ad oggi. Capire la sua quantità è quindi importante ai fini degli studi futuri.

Una singola molecola di metano è più efficiente nell'intrappolare il calore rispetto a una molecola di anidride carbonica, ma la durata del metano nell'atmosfera è più breve e le concentrazioni di anidride carbonica sono molto più elevate. "C'è un'urgenza nel capire da dove provengono le fonti, in modo che possiamo essere meglio preparati a mitigare le emissioni di metano laddove ci siano opportunità per farlo", afferma il ricercatore Ben Poulter del Goddard Space Flight Center della NASA.

"Si stima che fino al 60% dell'attuale flusso di metano dalla terra all'atmosfera sia il risultato di attività umane", ha affermato Abhishek Chatterjee, uno scienziato dell'University Research Space Association. I ricercatori stanno utilizzando modelli computerizzati per cercare di creare un quadro più completo del metano.

Per creare un quadro globale di questo gas, gli addetti ai lavori hanno utilizzato i dati dagli inventari delle emissioni riportati da paesi, campagne sul campo della NASA come l'Arctic Boreal Vulnerability Experiment (ABoVE), osservazioni dal satellite giapponese Greenhouse Gases Observing Satellite (GOSAT Ibuki) e lo strumento di monitoraggio troposferico a bordo del satellite Sentinel-5P dell'Agenzia spaziale europea.

I dati del modello delle fonti e dei trasporti di metano aiuteranno nella pianificazione di future missioni sul campo e satellitari. Uno sforzo congiunto per cercare di limitare i nefasti effetti del riscaldamento globale.