
Ricercatori a lavoro per produrre vaccino contro coronavirus a "velocità senza precedenti"
Il famigerato Corona virus sta destando la preoccupazione di molti paesi del mondo. Per questo, è stato chiesto all'Università del Queensland, in Australia, di sviluppare un vaccino utilizzando la tecnologia di risposta rapida recentemente sviluppata dai ricercatori dell'istituzione.
In una dichiarazione, l'università ha annunciato di aver ricevuto una richiesta di sviluppo di un vaccino dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), che si definisce come "una partnership innovativa tra organizzazioni pubbliche, private, filantropiche e civili" che cerca di sviluppare vaccini per proteggere il mondo da queste epidemie.
A questo proposito, il capo della School of Chemistry and Molecular Biosciences dell'università, il professor Paul Young, ha dichiarato che l'Università del Queensland potrebbe fornire un vaccino entro sei mesi, grazie alla loro tecnologia. "Il team spera di sviluppare un vaccino nei prossimi sei mesi, che potrebbe essere utilizzato per aiutare a contenere questo focolaio", afferma l'uomo. "Il vaccino sarebbe distribuito ai primi soccorritori, contribuendo a contenere la diffusione del virus in tutto il mondo".
CEPI ha collaborato (impegnando fino a 15.4 milioni di dollari australiani) con l'Università del Queensland all'inizio di gennaio per sviluppare una piattaforma che consentirebbe una "produzione di vaccini mirata e rapida" grazie ad una tecnica chiamata "pinza molecolare". Oltre alla partnership con l'Univeristà, CEPI ha annunciato che lavorerà con altri due partner per sviluppare un vaccino. "Data la rapida diffusione globale del virus nCoV-2019, il mondo deve agire rapidamente e in unità per affrontare questa malattia", dichiara il CEO di CEPI Richard Hatchett.
Diverse altre società farmaceutiche e biotecnologiche hanno annunciato l'intenzione di sviluppare un vaccino contro il coronavirus la scorsa settimana. Anthony Fauci, direttore dell'US National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ha dichiarato alla rivista Biocentury che i primi studi clinici per un vaccino potrebbero iniziare ad aprile. "Probabilmente saremo in grado, a meno che non ci siano blocchi imprevisti, di iniziare una sperimentazione di Fase 1 in circa tre mesi", dichiara l'uomo.
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