Ricercatori usano pesci robot per spaventare una specie "aliena": ecco cos'è successo

Ricercatori usano pesci robot per spaventare una specie 'aliena': ecco cos'è successo
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La Gambusia è un pesce che raggiunge una lunghezza massima di 3,5 centimetri per i maschi, mentre le femmine anche i 7 centimetri. Queste creature hanno invaso diversi habitat, sconvolgendo gli ecosistemi dall'Europa all'Australia. In un nuovo documento, gli scienziati hanno cercando di controllare questi pesci attraverso la "paura".

Secondo un nuovo articolo pubblicato sulla rivista iScience il 16 dicembre, quando i ricercatori hanno creato un pesce robotico progettato per imitare uno dei predatori naturali della Gambusia, i pesci "invasori" hanno aumentato la loro paura e la risposta allo stress, compromettendo la sopravvivenza e la riproduzione.

Creature invasive come queste sono un problema, ma secondo lo studio esistono "modi più creativi per prevenire comportamenti indesiderati di una specie" piuttosto che ucciderla, afferma Michael Culshaw-Maurer, un ecologo presso l'Università dell'Arizona (non coinvolto in questo studio). Originariamente, la Gambusia venne liberato negli ecosistemi di acqua dolce di tutto il mondo nel secolo scorso nel tentativo di controllare la malaria mangiando le zanzare. Come vi abbiamo già raccontato nel nostro speciale sulle creature invasive più pericolose, questo metodo non sembra funzionare.

Tuttavia le creature, invece di attaccare le zanzare, preferirono mangiare le uova e rosicchiare le code di altri pesci e anfibi nativi, rendendoli una delle specie invasive più distruttive del mondo. Per limitare la diffusione della creatura si sono cercati diversi modi - tutti legati alla decimazione con trappole, veleni e molto altro (ecco perché le specie invasive sono un pericolo per il territorio).

Se ci pensiamo, però, la loro grande diffusione è dovuta alla mancanza di predatori... ed è questo che volevano risolvere i ricercatori. Piuttosto che introdurre dei "veri" predatori negli ecosistemi invasi dalla Gambusia, gli esperti hanno introdotto versioni robot del persico trota (Micropterus salmoides). Ed effettivamente i risultati hanno sorpreso i ricercatori.

La paura del robot ha alterato il comportamento, la forma e la fertilità del pesce zanzara, sia durante l'esposizione che a distanza di settimane. Lo stress ha trasformato il corpo dei pesci: le creature avevano perso riserve energetiche, diventando leggermente più piccoli e snelli, per accelerare i comportamenti di fuga. Il numero di spermatozoi dei pesci, inoltre, è diminuito in media di circa la metà.

Sicuramente un esperimento davvero riuscito... perché l'intenzione dei ricercatori non è quella di rilasciare branchi di questi pesci robot, ma cercare dei metodi per controllare i loro numeri.