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Speciale Scienza
Dopo averli letti, penserete a questi paradossi assurdi per sempre

L'anno scorso vi abbiamo riportato dell'esplosione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha'apai, che ha raggiunto il pennacchio di polvere più alto mai registrato e innescato tsunami fino ai Caraibi. Insomma, l'evento è stato sicuramente da record (è stato considerato la più potente esplosione naturale in più di un secolo) ma c'è dell'altro.
Gli scienziati hanno scoperto che le onde atmosferiche causate dall'eruzione, ovvero fluttuazioni della pressione atmosferica, sono state abbastanza potenti da disturbare la ionosfera, uno degli strati più alti dell'atmosfera terrestre. Nelle aree equatoriali della ionosfera si possono formare buchi che possono interrompere le comunicazioni satellitari e i segnali GPS.
I ricercatori si chiedevano da tempo se le eruzioni vulcaniche e altri eventi sulla terraferma potessero generare queste cosiddette "bolle di plasma equatoriali". Nel nuovo studio, gli addetti ai lavori hanno utilizzato il satellite giapponese Arase per rilevarle. Gli scienziati hanno scoperto che dopo che l'onda d'urto dell'eruzione di Tonga ha colpito la ionosfera, sono state rilevate bolle di plasma equatoriale "che si estendevano nello spazio a un'altitudine di almeno 2.000 chilometri."
Quest'ultime, quando si verificano, possono causare gravi effetti sulle comunicazioni satellitari e sui segnali GPS. I ricercatori non possono prevenire i danni collaterali, ma "saremo in grado di allertare gli operatori di aeroplani e navi che dovrebbero passare attraverso la regione in cui si verificano le bolle di plasma in futuro", ha affermato infine Atsuki Shinbori, scienziato atmosferico dell'Università di Nagoya in Giappone.
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