Vi ricordate di LimeWire? Sta per tornare, ma non più come client peer-to-peer

Vi ricordate di LimeWire? Sta per tornare, ma non più come client peer-to-peer
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Se nel 2020 eMule si è aggiornato a sorpresa a dieci anni dal suo precedente update, facendo fare un tuffo nel passato e nella storia di Internet a tanti nostri lettori, preparatevi a un’altra notizia che vi farà respirare aria di anni 2000: LimeWire sta per tornare attivo...ma non come client peer-to-peer.

Noto anch’esso come client P2P, ma dotato di chat e supporto ad iTunes, ottenne un ultimo update nel 2010 prima della sentenza di “cessazione della ricerca, download, upload, scambio di file e/o funzionalità di distribuzione dei file” per violazione di copyright.

Il suo passato da software per il file sharing è ormai distante, ma a partire da maggio il nome è destinato a risorgere “come un canale aggiuntivo per gli artisti per vendere musica e opere d'arte esclusive direttamente ai collezionisti”. Queste sono le parole usate dai due co-CEO Julian e Paul Zehetmayr, i quali hanno quindi svelato come LimeWire diventerà un mercato di NFT (o meglio, di “oggetti da collezione digitale”) dedicato ad arte, intrattenimento e soprattutto musica. L’obiettivo sin dalla sua rinascita sarà quello di ottenere un milione di acquirenti disponibili prima della fine del primo anno di attività, collaborando con musicisti di alto profilo.

Per raggiungere questo traguardo, LimeWire sarà estremamente user-friendly: offrirà una facile registrazione, prezzi in dollari USA e la mancanza di qualsiasi gatekeeping basato su criptovalute, garantendo la possibilità di acquistare gli NFT anche con carta di credito. Insomma, non vi sarà più la possibilità di scaricare musica illegalmente, bensì di sostenere i musicisti acquistando i loro contenuti NFT legalmente, in maniera facile e veloce.