Ricostruito il volto deturpato di una donna del 1600 malata di lebbra

Ricostruito il volto deturpato di una donna del 1600 malata di lebbra
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Ad Edimburgo sono stati ricostruiti i volti di due persone vissute tra il 1200 e il 1600 ed una di esse, una donna di un rango sociale elevato, era malata di lebbra.

Abbiamo trattato più volte, in news precedenti, di come gli scienziati riescano a risalire alla forma del volto partendo dai resti del teschio dei nostri antenati e, questa volta, i visi che vengono ricostruiti appartengono a due individui molto diversi tra di loro. Ci troviamo, infatti, ad Edimburgo dove il Consiglio Comunale della città e l’Università di Dundee hanno lavorato di comune accordo per dare un volto agli antichi abitanti della città. Ed è così che, all'interno della Cattedrale di St. Giles, sono stati prelevati degli scheletri per eseguire, su di essi, una ricostruzione dei tratti del viso, per capire come dovevano apparire gli antichi abitanti di Edimburgo.

Per ricostruire il volto di una persona partendo dai resti ossei del teschio gli scienziati osservano attentamente la struttura delle ossa che compongono il viso e, da queste, risalgono a com'erano disposti i tessuti molli (come, per esempio, i muscoli) e quale doveva essere il loro spessore. Insieme, tutte queste informazioni così dedotte permettono di ricostruire i tratti facciali. Ma perché gli scheletri sono stati prelevati dall'interno della chiesa? La risposta è semplice: molti degli antichi abitanti della città venivano seppelliti dentro la chiesa o nelle immediate vicinanze.

In seguito a studi sulle salme rinvenute nella cattedrale tra gli anni ‘80 e ‘90 sono stati identificati due individui e su questi sono stati compiuti degli studi per ricostruirne i tratti: il primo, vissuto intorno al XII secolo, era un uomo di età compresa tra i 35 ed i 45 anni, mentre il secondo individuo era, invece, di sesso femminile, un po’ più grande d’età del primo, vissuta a cavallo tra XV e XVI secolo. Dei due resti il più interessante appartiene proprio alla donna. Secondo gli esperti, la donna doveva appartenere ad un ceto elevato in relazione al fatto che il suo corpo venne seppellito vicino l’altare di Sant'Anna. Probabilmente ella era un membro dell’antica Gilda dei Sarti ed aveva una malattia estremamente grave, contratta forse in età adulta. La donna aveva, infatti, la lebbra e gli scienziati hanno potuto notare i segni della malattia sotto l’occhio destro, tanto da far supporre agli esperti che fosse cieca proprio da quell'occhio. Ben diversa, invece, la storia del secondo individuo.

L’uomo è vissuto prima della donna, almeno 4 secoli prima, e visto che la sua salma era stata trovata all'esterno della Cattedrale, non doveva appartenerne ad una classe sociale particolarmente agiata. La ricostruzione dell’uomo è stata più complessa perché il teschio era privo della mandibola. Per ovviare a questa mancanza, gli scienziati hanno apposto al ritratto la barba, non sapendo come era fatta la parte di sotto del viso.

Credit dell'immagine: Karen Fleming / Edinburgh City Council

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