Riforma copyright: Di Maio e Salvini plaudono il rinvio dell'Europarlamento

Riforma copyright: Di Maio e Salvini plaudono il rinvio dell'Europarlamento
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Come vi abbiamo raccontato questa mattina, l'Europarlamento ha rinviato a Settembre la riforma sul copyright, che aveva fatto a lungo discutere molte piattaforme del web, tra cui Wikipedia che si era auto oscurata in segno di protesta.

I ministri Di Maio e Salvini, attraverso i loro account social ufficiali, hanno accolto favorevolmente questo rinvio.

L'esponente del Movimento 5 Stelle definisce quello di oggi "un giorno importante, il segno tangibile che finalmente qualcosa sta cambiano anche a livello di Parlamento europeo. La seduta plenaria di Strasburgo ha rigettato il mandato sul copyright al relatore Axel Voss smontando l'impianto della direttiva bavaglio. La proposta della Commissione europea ritorna dunque al mittente rimanendo lettera morta, il segnale è chiaro: nessuno si deve permettere di silenziare la rete e distruggere le incredibili potenzialità che offre in termini di libertà d'espressione e sviluppo economico".

Dello stesso avviso anche il vicepremier e Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha commentato il tutto tramite Twitter, su cui ha annunciato che il "bavaglio alla rete e a Facebook respinto ora a Strasburgo anche grazie al no della Lega: non ci fermeranno".

Non favorevole invece Riccardo Franco Levi dell'Associazione Italiana Editori, che definisce il tutto "una grande occasione mancata. Il diritto d'autore è libertà. Con la votazione di oggi non si è affermata la sua funzione: da domani il web sarà meno libero, così come lo sarà anche la società europea. Si tratta di una sconfitta culturale, ancor prima che politica."

Secondo Levi, "le multinazionali del web, che non vogliono assumere alcuna responsabilità, né sociale, né in difesa della libertà di espressione, né legale per le violazioni dei diritti degli autori europei, hanno voluto frenare un miglioramento che avrebbe aiutato tutta l'industria culturale. È paradossale che proprio queste grandi imprese si siano opposte alla modernizzazione del diritto d'autore. Hanno vinto le pressioni a difesa di un modello di rete costituito da poche imprese che, acquisita una posizione dominante, la sfruttano a danno delle imprese creative, degli operatori minori del mondo digitale e anche dei consumatori".

Alla luce di questa votazione, secondo lo stesso "si apre un percorso accidentato. A settembre il Parlamento europeo dovrà approvare un nuovo testo. Ci attiveremo per evitare che il voto di oggi non comprometta l'intero processo".