Riforma del copyright, Google non visualizzerà più le anteprime degli articoli in Francia
A marzo 2019, il Parlamento Europeo ha approvato la riforma del copyright. Da allora non si è più parlato molto di questa direttiva, visto che ai vari Paesi dell'Unione Europea sono stati dati due anni di tempo per adeguarsi. Ebbene, la Francia è stata molto veloce e ha già tradotto in legge la riforma, ma Google non l'ha presa molto bene.
Infatti, come riportato anche da Search Engine Land, l'azienda di Mountain View ha deciso di non pagare gli editori francesi per mostrare l'anteprima dei loro articoli nei risultati del suo motore di ricerca. Google quindi non acquisterà alcuna licenza per poter visualizzare i contenuti dei vari organi di stampa. Tuttavia, gli editori che vorranno tornare al sistema precedente potranno semplicemente dare il proprio consenso esplicito per consentire alla società californiana di visualizzare l'anteprima dei propri articoli. In parole povere, Google non sborsa un centesimo.
Questo significa che presto gli articoli degli editori francesi potrebbero essere visualizzati senza copertina, titolo e descrizione, come potete vedere nell'immagine presente in calce alla notizia. D'altronde, Google aveva già mostrato tempo fa cosa sarebbe accaduto se la riforma del copyright fosse stata approvata. In ogni caso, l'azienda di Mountain View può comunque continuare ad utilizzare estratti "molto brevi" dei pezzi e i relativi link.
In un post pubblicato sul blog ufficiale di Google, la società californiana scrive: "Non accettiamo pagamenti da nessuno per essere inclusi nei risultati di ricerca. Vendiamo annunci, non risultati di ricerca, e ogni annuncio su Google è chiaramente contrassegnato. Questo è anche il motivo per cui non paghiamo gli editori quando le persone fanno clic sui loro collegamenti in un risultato di ricerca".
Insomma, lo scenario più ovvio è quello che alla fine gli editori decidano di concedere a Google la pubblicazione delle anteprime dei propri articoli. Questo andrebbe però a vanificare le intenzioni della riforma del copyright. Staremo a vedere.
FONTE: Search Engine Land
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