Rimuovere le infrastrutture 5G di Huawei negli USA costerà 1.8 miliardi di dollari

Rimuovere le infrastrutture 5G di Huawei negli USA costerà 1.8 miliardi di dollari
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Mentre in Cina Huawei si preoccupa dell’installazione dell’infrastruttura 5G necessaria per sviluppare la rete nel paese, negli Stati Uniti la Federal Communications Commission (FCC) ha stilato un report nel quale risulta che rimuovere l’equipaggiamento di Huawei e ZTE dalla rete statunitense potrebbe costare circa 1,8 miliardi di dollari.

Questa cifra preoccupa tutti i piccoli provider americani: se infatti 1.6 miliardi possono essere coperti da rimborsi federali (ma serve il consenso del Congresso), il resto sarebbe a carico di piccoli operatori come Eastern Oregon Telecom, che a The Verge ha dichiarato che rimpiazzare i 500.000 dollari di equipaggiamento prodotto da Huawei costerebbe circa 1,5 milioni di dollari, una cifra insostenibile da parte dell’operatore che non sarebbe l’unico a lamentarsi.

Il rapporto della FCC in realtà mostra che i sussidi dell’Universal Service Fund aiuteranno soltanto le aree svantaggiate e dunque non riusciranno a coprire i costi di tutti gli operatori negli Stati Uniti che utilizzano apparecchiature Huawei o ZTE. Di conseguenza, il costo totale della sostituzione di queste ultime potrebbe anche essere superiore ai 1,8 miliardi di dollari dichiarati.

Il Congresso ancora deve appropriarsi dei soldi necessari per pagare il processo di sostituzione e per questo sarebbe stato contattato direttamente dal presidente della FCC Ajit Pai, che ora richiede di stanziare rapidamente i fondi necessari: “Esorto ancora una volta il Congresso a finanziare adeguatamente il rimborso dei vettori per la sostituzione di attrezzature o servizi determinati a rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale”.

Intanto in Francia Emmanuel Macron ha dichiarato che Huawei potrà ancora installare antenne e strumentazioni per la rete 5G nel territorio, aprendosi alla tecnologia cinese ma pur sempre preferendo quella prodotta da Nokia ed Ericsson.