Ritorna Teabot, trojan per Android scomparso nel 2021: ora colpisce più di 400 banche

Ritorna Teabot, trojan per Android scomparso nel 2021: ora colpisce più di 400 banche
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Gli ultimi giorni sono stati un periodo di fuoco per il mondo della cybersecurity: mentre in Est Europa infuria la guerra cyber tra Ucraina e Russia, alcuni ricercatori hanno scoperto l'esistenza di un nuovo e pericoloso Trojan bancario su Android chiamato TeaBot.

TeaBot è un Remote Access Trojan, o RAT, ed è in circolazione dal 2021. Il funzionamento di TeaBot è molto semplice: il malware, una volta installato sul telefono della persona colpita, invia a quest'ultima dei link malevole spacciandosi per un servizio bancario utilizzato dall'utente, convincendolo a inserire i propri dati personali in pagine che poi li trafugano e li utilizzano per accedere al suo conto corrente online e alle sue carte di credito.

Dopo essere stato scoperto nel 2021, si credeva che TeaBot fosse scomparso grazie all'azione di Google e delle agenzie di cybersecurity, ma un report di Cleafy sembra invece suggerire il contrario: il trojan sarebbe diventato anzi più intelligente, colpendo gli utenti in maniera più subdola e, soprattutto, ampliano la rosa dei possibili target, ovvero dei servizi bancari "mimati" dai suoi SMS. Al momento, infatti, si stima che TeaBot colpisca 400 app finanziarie diverse, che vanno dai conti correnti online ai wallet per carte di credito fino a quelli per le criptovalute.

L'installazione del trojan sul telefono, ovviamente, è accidentale e avviene tramite delle app malevole pubblicate sul Play Store di Android: l'ultima app scoperta in tal senso è uno scanner di codici QR e di barcode con più di 10.000 download. Dopo il download, l'app richiede con un popup l'installazione di un add-on, reindirizzando l'utente non più al Play Store di Google ma ad un sito web esterno, da cui viene effettuato il sideloading del trojan sullo smartphone.

Insomma, una procedura certamente complessa ma anche decisamente comune per i trojan e i malware. Una volta installato sul telefono, TeaBot lavora in incognito per ottenere permessi di amministratore, attivando anche un keylogger e iniziando a inviare messaggi sospetti all'utente nel tentativo di convincerlo a inserire i propri dati bancari i pagine malevole. Non è comunque ancora chiaro quale sia l'entità complessiva delle truffe di TeaBot, né quante app che ne permettono il sideloading su smartphone si trovino sul Play Store.