
Rivoluzione App Store: Apple permette sistemi terzi di pagamento, ma c'è una limitazione
Calmatosi il polverone sulla rimozione delle app desuete dall'App Store di iOS e iPadOS, arriva oggi una notizia che potrebbe cambiare totalmente l'esperienza di acquisto delle app dal marketplace di Apple: l'azienda di Cupertino, infatti, ha dato il via libera ai sistemi di pagamento di terze parti sulle app per iOS.
In altre parole, stando a quanto annunciato in un aggiornamento per gli sviluppatori Apple, la casa di Cupertino permetterà a chi lo desidera di utilizzare sistemi di pagamento diversi da quelli proprietari della stessa Apple per gli acquisti in-app. Ciò significa, per esempio, che gli abbonamenti alle piattaforme di streaming, ai servizi cloud, ed alle app con paywall potranno essere gestiti anche al di fuori dell'ecosistema Apple, se gli sviluppatori lo desiderano.
Sfortunatamente, la novità, potenzialmente una vera e propria rivoluzione per l'App Store di iPhone e iPad, è arrivata solo in Corea del Sud, in risposta al Telecommunications Business Act approvato lo scorso anno dal Parlamento di Seoul e che forza sia Google che Apple a prevedere l'implementazione di sistemi terzi di pagamento per gli acquisti in-app delle applicazioni scaricate dai propri marketplace.
Negli scorsi mesi, sia Apple che Google si sono opposte alla legge sudcoreana: Apple, in particolare, ha affermato che avrebbe reso difficile per gli utenti tenere traccia dei loro abbonamenti e dei loro acquisti, che vengono invece riuniti in un'unica pagina dai servizi di Cupertino.
A spingere Apple e Google a contrastare la legislazione sudcoreana è anche il fatto che l'apertura ai servizi terze parti taglia le commissioni guadagnate dalle due aziende su tutte le vendite effettuate tramite i propri marketplace digitali di app e programmi. Nel caso di Apple, in particolare, queste commissioni sono diventate con il tempo piuttosto elevate, pari al 30% delle cifre degli acquisti, e vengono definite dagli sviluppatori "Apple tax".
Al di fuori della Corea del Sud, comunque, manca una legislazione di riferimento a riguardo, perciò è piuttosto improbabile che riceveremo la possibilità di effettuare acquisti in-app e pagare abbonamenti tramite servizi terzi anche in Europa o negli Stati Uniti tanto presto, a meno che le autorità dell'UE o di Washington non decidano di dire la propria sulla questione.
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