Rivoluzione per i diritti tv della Serie A: Sky non potrà avere più l'esclusiva totale

Rivoluzione per i diritti tv della Serie A: Sky non potrà avere più l'esclusiva totale
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Nella settimana che ha sancito il ritorno della Serie A dopo la pausa forzata per il Coronavirus, dal Consiglio di Stato arriva una vera e propria rivoluzione, destinata a modificare gli equilibri per i diritti tv del prossimo triennio: dal 2021 Sky non potrà più avere l'intero campionato in esclusiva su internet.

Il Consiglio di Stato quindi sostanzialmente ha stabilito che le partite in streaming potranno essere trasmesse anche da altre emittenti, confermando di fatto la decisione dell'Antitrust che aveva bacchettato Sky per eccesso di posizione dominante. Secondo gli osservatori, questa decisione è destinata a rivoluzionare il mercato del pallone, già a partire dal prossimo triennio: sono infatti alle porte i bandi per l'assegnazione dei diritti televisivi del nostro campionato per il triennio 2021-2024.

La vicenda fonda le sue radici nel 2018, e nello specifico a seguito dell'operazione d'acquisto della piattaforma R2 (su cui si basa Mediaset Premium) da parte di Sky. L'accordo tra le parti ha portato all'arrivo della TV di Comcast sul digitale terrestre. Tale operazione, secondo l'Antitrust italiano, avrebbe "generato effetti anticoncorrenziali", e per tale motivo ha imposto a Sky il divieto per i prodotti e canali in esclusiva su IPTV (in streaming).

Sky, in risposta, ha affermato che "abbiamo appena appreso la decisione del Consiglio di Stato. Reputiamo la sentenza sommaria e stiamo valutando le iniziative più opportune".

Cosa cambierà per il telespettatore?

Già dalla prossima stagione Sky non potrà comprare in esclusiva i diritti tv per la trasmissione delle partite su internet, sulla piattaforma NowTV. All'occhio potrebbe quindi esserci l'arrivo di un nuovo broadcaster (Amazon Prime Video?).