
Un robot della Boston Dynamics si aggira per gli scavi di Pompei, ecco perché
Di recente al parco archeologico di Pompei è arrivato il simpatico Spot, il robot quadrupede della Boston Dynamics che già da diversi anni si sta dimostrando di incredibile utilità. Nel sito patrimonio dell'UNESCO, il robot avrà un compito importantissimo.
Spot è stato schierato per vagare tra le rovine di Pompei, al fine di identificare i problemi strutturali e di sicurezza. Si tratta di un programma di conservazione e di manutenzione del parco già attivato nel lontano 2013, da quando l'UNESCO minacciò le autorità italiane di considerare Pompei un sito "a rischio", a meno che non si fosse migliorata sensibilmente la sua conservazione.
Ecco quindi che interviene la tecnologia, stavolta al servizio della cultura e dell'archeologia: l'obiettivo fondamentale è - come riportato nel comunicato ufficiale - quello di "migliorare sia la qualità del monitoraggio delle aree esistenti, sia di approfondire la conoscenza dello stato di avanzamento dei lavori nelle aree in fase di recupero o ripristino, e quindi gestire la messa in sicurezza del sito, così come quella dei lavoratori”.
Spot avrà anche il compito di analizzare i tunnel scavati dai tombaroli clandestini (veri e propri razziatori insomma), che nel corso degli anni hanno provato in diversi modi a giungere ai tesori preziosi delle più antiche ville e abitazioni del sito archeologico.
"Oggi, grazie alla collaborazione con aziende di alta tecnologia e a seguito di queste riuscite sperimentazioni, vogliamo testare l’impiego di questi robot nei cunicoli sotterranei degli scavatori clandestini che stiamo rilevando nel territorio intorno a Pompei", ha dichiarato il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel. “Spesso le condizioni di sicurezza nelle gallerie scavate dai tombaroli sono molto critiche, per cui l’uso di un robot potrebbe rappresentare una svolta che ci consentirebbe di procedere con maggiore rapidità e in totale sicurezza”.
Ma la tecnologia adoperata non si è limitata solo a Spot e alle sue osservazioni: per la prima volta è estato sperimentato uno scanner laser volante in grado di condurre scansioni 3D su gran parte del sito archeologico, il tutto eseguito in totale autonomia. Tale scanner-drone è il Leica BLK2FLY.
Se è la prima volta che sentite parlare della Boston Dynamics e dei suoi prodotti robotici, questo video sconvolgente sicuramente vi darà un'idea delle loro capacità.
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