Che fine fece Romolo Augustolo dopo aver perso la carica di imperatore?

Che fine fece Romolo Augustolo dopo aver perso la carica di imperatore?
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Ironico come la storia dell’Impero Romano d’Occidente si concluda con un imperatore che porta il nome di chi Roma la fondò. Quella di Romolo Augustolo è una figura pervasa tutt’oggi dal mistero: poco si sa sulla sua breve “reggenza”, a causa del periodo tumultuoso che ha vissuto, e sulla sua morte.

Romolo Augustolo era figlio di Oreste, un comandante dell’esercito romano che guidò una rivolta ai danni dell’imperatore Giulio Nepote. Nel 475 d.C., Oreste fece eleggere il proprio figlio come Augusto dell’Impero d’Occidente, sostituendo così Nepote; tuttavia, poté “regnare” solamente dieci mesi. Nel 476 d.C. l’esercito germanico di Odoacre marciò su Roma e depose Romolo Augustolo, ponendo fine all’Impero Romano d’Occidente.

Se vi state soffermando sulla clemenza di Odoacre state commettendo un grosso errore di interpretazione: Odoacre non assediò Roma e non fece niente di così scandaloso nel deporre un imperatore. Prima di allora, i romani erano già abituati ad Augusti deposti e a condottieri che prendono le redini dell’Impero. Inoltre, Odoacre, insieme al suo esercito germanico, aveva già servito i romani come era ormai comune fare nel V secolo d.C.

Cosa fece il povero Augustolo, una volta persa la sua carica? Purtroppo, sono pochissime le informazioni in nostro possesso: secondo quanto raccontato da Indro Montanelli, in “Storia di Roma”, Romolo Augustolo fu esiliato in Campania e inviato presso Castellum Lucullanum, ovvero l’odierno Castel dell’Ovo a Napoli, come si evince dalla Cronaca Cassinese. Non si sa se l’ultimo imperatore di Roma intraprese la vita monastica in loco ma probabilmente, spiega il bizantinista Alexander Kazhdan, rimase nella roccaforte fino alla fine dei suoi giorni.