La Russia potrebbe affidarsi alle criptovalute per eludere le sanzioni di USA ed Europa

La Russia potrebbe affidarsi alle criptovalute per eludere le sanzioni di USA ed Europa
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La crisi in Ucraina, con l’escalation da parte della Russia di questa notte. L’attacco dell’esercito ha provocato un crollo del mercato delle criptovalute e dei mercati finanziari mondiali, ma secondo un nuovo rapporto pubblicato dal NYT, i token digitali potrebbero rivelarsi fondamentali per l’economia russa.

Dagli Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito sono in arrivo sanzioni ai danni della Russia, che seguiranno quelle già predisposte qualche giorno fa dall’amministrazione Biden e dal Consiglio Europeo e che hanno preso di mira le banche e gli oligarchi russi. Nelle prossime ore è atteso un altro pacchetto che, secondo i politici, mira a danneggiare in maniera importante l’economia della Russia.

Secondo il New York Times, però, la nazione guidata da Putin potrebbe servirsi delle criptovalute per eludere tali sanzioni. Il popolare giornale riferisce che gli istituti russi starebbero preparando delle contromisure che prevedono accordi con chiunque sia disponibile a lavorare con loro. Tra le misure messe in campo ci sarebbe anche l’utilizzo di criptovalute per rendere i flussi di denaro non tacciabili e quindi di fatto non sanzionabili, nonostante siano registrati sulla blockchain e quindi potenzialmente trasparenti.

Le criptovalute, secondo il Times, potrebbero arrivare in soccorso in vari modi: ad esempio la Russia potrebbe utilizzare tecniche di hacking come i ransomware per recuperare il denaro perso a causa della sanzioni tramite token.

Tra i partner che sarebbero disposti ad accettare accordi di questo tipo ci sono quelli già colpito dalle sanzioni americane, incluso l’Iran e la Cina.

I paesi occidentali potrebbero anche giocarsi l’opzione nucleare Swift, di cui abbiamo parlato stamane.