La saggezza degli anziani aiuta ad affrontare la solitudine, ecco perché

La saggezza degli anziani aiuta ad affrontare la solitudine, ecco perché
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Negli ultimi decenni, ma in particolare durante questi duri mesi del 2020 a causa della quarantena, c’è stata una preoccupazione sempre più crescente per la solitudine in tutte le età, con più attenzione però per adulti di mezza età e anziani. Uno studio ha permesso di scoprire che solitudine e saggezza hanno una forte correlazione negativa.

L’analisi condotta dai ricercatori della University of California San Diego School of Medicine e dell'Università di Roma La Sapienza, pubblicata oggi nel giornale Aging and Mental Health suggerisce che la saggezza può proteggerci dalla solitudine. I partecipanti allo studio, divisi in quattro gruppi (adulti tra 50 e 65 anni e anziani oltre i 90 anni, dal Cilento e da San Diego), sono stati classificati nella “scala di solitudine” della UCLA e nella “scala di saggezza” dell’Università di San Diego e hanno fatto comprendere quali sono i fattori che influenzano la solitudine.

Il leader dello studio e professore di psichiatria e neuroscienze alla UC San Diego School of Medicine Dilip V. Jeste ha spiegato, una volta conclusa l’analisi dei dati: “Una scoperta importante del nostro studio è stata una significativa correlazione inversa tra solitudine e saggezza. Le persone con punteggi più alti su una misura di saggezza si sentivano meno sole e viceversa. […] La solitudine era costantemente associata a una cattiva salute generale, una peggiore qualità del sonno e una minore felicità, mentre il contrario era generalmente vero per la saggezza”.

Questo perché la saggezza è composta da elementi come empatia, compassione, autoriflessione e regolazione emotiva; secondo David Brenner, altro ricercatore coinvolto nello studio, più una persona mostra una di queste caratteristiche, più lo stress viene ridotto, la felicità aumenta e di conseguenza la sensazione di solitudine svanisce o è meno evidente, “meno forte” dei sentimenti positivi.

Ciò che ha colpito particolarmente i ricercatori, tra cui anche il leader del team italiano e professore di medicina d’urgenza Salvatore Di Somma presso La Sapienza, è che i dati raccolti in due luoghi diversi con persone di culture decisamente differenti – la regione rurale del Cilento e la zona più urbana di San Diego - portano al medesimo risultato, che comunque necessita ora di conferma tramite prova pratica, ovvero un intervento per aumentare la compassione osservando la riduzione della solitudine.

Altri studi invece hanno dimostrato che per ridurre il rischio di depressione è fondamentale confidarsi con amici e parenti; mentre, passando all’infelicità, alcuni ricercatori hanno scoperto qual è l’età in cui la si sente maggiormente.