
Sequestro nelle Sale LAN: la ricostruzione del titolare dell'eSport Palace
di
Alberto Lala
Nella mattinata del 30 aprile 2022 è arrivato un terremoto nel mondo dei videogiochi in Italia: sequestrate le Sale LAN ed eSport in seguito a un esposto presentato all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Finalmente, dopo ore di ricostruzioni e speculazioni, e dopo la nota dell'ADM in cui veniva illustrata la circolare relativa alla normativa a cui tali attività dovevano attenersi, sono arrivate le parole di una delle parti in causa: ai microfoni di Ivan Grieco, (potete recuperare la live a questa pagina) è intervenuto il titolare di eSport Palace Bergamo, Alessio Cicolari.
Nel corso della diretta, il titolare dell'azienda ha spiegato che l'articolo di cui si fa menzione nella circolare dell'ADM, queste macchine non soggette a premio finale sono equiparate ad altre attrezzature ludiche come biliardo, biliardino e apparecchi elettromeccanici, senza però alcuna menzione a console, PC, simulatori e affini. In assenza di regolamentazioni ad hoc, dunque, si va a rientrare nella macroarea più vicina a quella di riferimento, ma, come spiega Cicolari, questo accostamento potrebbe potenzialmente coinvolgere qualsiasi attività in cui sono presenti dei computer su cui è possibile installare un videogioco, compresi ambienti lavorativi di altro ambito.
Nello specifico, la norma richiede l'omologazione di suddette macchine ed è proprio qui che, secondo Cicolari, ci sarebbe il vero problema. Infatti, slot machine e videopoker possono essere certificati in quanto sistemi chiusi in cui anche il software viene omologato per il controllo della sua corretta esecuzione e dell'equa distribuzione delle vincite: una situazione che sarebbe, nel caso dei videogiochi, inapplicabile in virtù della natura del medium stesso.
Infatti, risulta quantomeno difficile pensare di omologare un'apparecchiatura soggetta a patch, aggiornamento e DLC di un videogioco installato su una macchina. Inoltre, sempre restando in questo tema, sarebbe impossibile rendere "a norma" un titolo la cui corretta esecuzione non viene certificata dall'attività commerciale ne tantomeno dalle autorità: sono, infatti, i publisher e gli sviluppatori a garantirne l'integrità. Come sostiene Alessio, quindi, "sono inomologabili", con il rischio di subire dai 5.000 ai 50.000 euro di multa per ogni postazione.
Potete dare un'occhiata alla circolare dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel nostro approfondimento sul sequestro di Sale LAN ed eSport.
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