Altro che salvagenti, questi robot subacquei ci salvano dall'annegamento

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Siamo nel 2021, un'era di innovazione e tecnologia, e il metodo che si utilizza ancora oggi per salvarsi in caso di annegamento venne inventato diversi decenni fa. Per questo motivo i ricercatori dell'ISOB in Germania hanno deciso di creare un metodo innovativo per il salvataggio delle persone in acqua: un robot subacqueo autonomo.

Il robot è progettato per lavorare con bagnini e bagnanti in caso di emergenza, poiché solo nel 2019 (in Germania) sono morte quasi 420 persone per annegamento (avvenuti in piscine o nei laghi). Gli scienziati dell'ISOB hanno utilizzato la loro esperienza sulla robotica subacquea per sviluppare un sistema autonomo che hanno deciso di chiamare DEDAVE.

Il funzionamento, nella sua complessità, è davvero semplice: il robot è in grado di riconoscere le posture tipiche di quando qualcuno è in pericolo, utilizzando delle telecamere di sorveglianza montate nella piscina. Quando viene riconosciuto il pericolo il robot, stipato nel pavimento di una docking station della piscina, si aziona e si dirige verso il bagnante.

Il dispositivo meccanizzato è dotato di un meccanismo per fissare la vittima in posizione e portarla in superficie. Abbiamo parlato delle piscine, luoghi piccoli e in cui è possibile montare diverse telecamere, ma come potrebbe funzionare tutto questo nei laghi o in mare? Per le telecamere verrebbero utilizzati dei droni, mentre su DEDAVE verrebbero montati dei sensori acustici in grado di dirigersi verso il bagnante in difficoltà.

Insomma, una grande tecnologia che potrebbe salvare migliaia di vite in tutto il mondo.

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