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RX 6400 e GTX 1630: servono davvero queste GPU?

Il riscaldamento degli oceani sta distruggendo i coralli di tutto il mondo. Ecco perché la scienza è da molti anni alla ricerca di soluzioni. L’ultima proposta è giunta dalla città di Townsville in Australia, in particolare dall’ecologo Lone Høj e il suo team che stanno provando a salvare i coralli con degli integratori.
Esiste una sorta di relazione tra coralli e batteri? Ad oggi sappiamo che i coralli vivono in simbiosi con le alghe unicellulari definite “zooxantelle” necessarie per la formazione delle barriere; tuttavia, non sono mai stati effettuati studi a sufficienza sul rapporto con gli altri microrganismi.
In virtù di questo, il National Sea Simulator sta provando a superare tale lacuna studiando le larve di corallo che si mantengono mobili finché non trovano il substrato giusto per stabilizzarsi e cominciare a crescere. Le larve in questione sono state esposte a differenti tipi di batteri, uno alla volta, per un totale di 850 specie al fine di rilevare la crescita, la risposta immunitaria e le condizioni di salute dei coralli in relazione ai diversi microrganismi.
L’obiettivo finale è quello di individuare alcuni batteri che possano portare dei benefici ai coralli e che conseguentemente possano essere impiegati come "integratori alimentari" nella rigenerazione di barriere degradate.
Si tratta purtroppo di esperimenti ancora agli albori, poiché potrebbero volerci molti anni per analizzare tutti i dati. Fortunatamente i primi risultati sembrerebbero essere incoraggianti e gli studiosi sperano che si possa individuare un metodo di intervento a larga scala per tentare di riprendere le redini di una situazione che chiaramente oramai sta degenerando.
Ecco inoltre un'incredibile proprietà dei coralli che nessuno conosce.
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