Samsung, l'Exynos 2300 andrà sugli smartphone medio gamma? La rivelazione

Samsung, l'Exynos 2300 andrà sugli smartphone medio gamma? La rivelazione
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La questione Exynos 2300 tiene banco in casa Samsung ormai da mesi, soprattutto dopo le opinioni contrastanti sulla bontà del suo predecessore con grafica RDNA2, le cui criticità sono emerse anche nella nostra recensione del Galaxy S22 Ultra, uno smartphone incredibile ma non esente da difetti.

A ormai quasi un anno dal lancio dell'attuale generazione, i rumor sui Galaxy S23 si fanno sempre più scottanti. A questo punto, non potevano mancare anche alcuni nuovi indizi sull'esistenza e sulla produzione del SoC proprietario di nuova generazione, il quale sarebbe vivo, vegeto e in ottima forma. Tuttavia, potremmo non vederlo sui top di gamma.

La lineup S23 sarà alimentata dallo Snapdragon 8 Gen2, questo è dato praticamente per certo. Ma Samsung potrebbe seriamente guardare al suo Exynos 2300 come alla soluzione perfetta per il resto della lineup, puntando su una proposta fatta in casa a 5 nanometri, dalle solide prestazioni, per animare i suoi prossimi smartphone di fascia medio-alta.

Una soluzione che potrebbe accontentare davvero tutti, avvalorato da un recente report di The Elec secondo cui Samsung sarebbe conscia di non poter competere a viso aperto con l'avanzatissimo nodo TSMC di nuova generazione, puntando quindi a lavorare sui suoi nodi a 4 e 5 nanometri con una strategia a doppio binario, vale a dire utilizzandoli entrambi per la produzione di massa dell'Exynos 2300 e, in questo modo, risparmiando risorse e denaro.

Questo dettaglio potrebbe scontrarsi, però, con un'altra realtà, ovvero la minore efficienza del nodo a 4 nanometri, che potrebbe spingere Samsung a restare sui 5 per evitare problemi sulla lunga distanza. Insomma, una questione ancora tutta da risolvere ma che potrebbe rappresentare solo una fase di transizione, dal momento che Samsung avrebbe già istituito una task force per lo sviluppo di nuovi Exynos ad altissime prestazioni.