Samsung non ha innovato l'interfaccia utente dell'S5? Colpa di Google

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Ieri sera Samsung è salita sul palco del Mobile World Congress di Barcellona per presentare al mondo la sua ultima creatura, il Galaxy S5. Il dispositivo, che verrà lanciato in tutto il mondo l'11 aprile 2014, presenta interessanti novità per quel che riguarda l'hardware "sportivo" (rilevatori di dati biometrici, sensori per il fitness, impermeabilizzazione), il processore (più potente), e il display (migliore di quello dell'S4). Ciò che non sembra aver fatto passi in avanti invece, è l'interfaccia utente, la TouchWiz. A quanto pare però, la colpa non è da attribuire ai coreani in quanto essi, in base ad un accordo stretto con Google devono rimanere strettamente legati al software stock Android.

L'azienda coreana ha investito moltissimo nel corso degli anni sulla Touchwiz, rendendola l'elemento identificativo dei duecento milioni di smartphone Galaxy S venduti in tutto il mondo e soprattutto riducendo al minimo i riferimenti a Google stessa. L'enorme distanza che ormai avevano raggiunto Samsung e Google dal punto di vista della UI è emersa al CES di gennaio (organizzato a Las Vegas) con la nuova Magazine UX disponibile sul Samsung Galaxy Pro e sul Pro Tab. Pochi giorni dopo i due colossi hanno firmato un nuovo accordo relativo a "brevetti globali" che includeva una serie di restrizioni per l'interfaccia utente di Samsung "spalmata" su Android. Il risultato di ieri sera quindi, non è null'altro che la conseguenza di tale accordo. Gli asiatici hanno sostenuto che la "nuova" TouchWiz è stata "rivista per fornire un aspetto più pulito e ordinato", ma nella verità dei fatti, mentre la navigazione di base è molto simile a quanto visto sull'S4, la grafica e le animazioni sono molto più vicine a ciò che vediamo u un dispositivo Nexus. Samsung avrebbe dovuto tranquillamente considerare nuovi elementi grafici e impostazioni che pure stanno ottenendo successo su altri dispositivi e piattaforme mobili, era in grado di creare un'esperienza utente nuova e più veloce, ma non ha potuto. E' stata costretta a rimanere legata a meccaniche "classiche": aprire un'app, tornare alla schermata iniziale e aprirne un'altra. Alla luce dell'esordio di nuovi dispositivi (Gear 2, Gear 2 Neo e Gear Fit) sempre collegati, dell'importanza sempre maggiore che riveste la fotografia e della onnipresente connettività social, c'era bisogno di qualcosa di più immediato, che permettesse di "operare" nel più breve tempo possibile. A perderci in questa vicenda sono quegli utenti che hanno aspettato questo dispositivo con trepidazione, coloro che speravano nelle potenzialità di una grande azienda al lavoro su un software versatile come Android. A perderci è stato anche il Galaxy S5.