Samsung Pay: i coreani rinunciano alle tasse sulle transazioni di denaro?

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Samsung ha presentato la propria piattaforma di pagamento, battezzata Samsung Pay, al Mobile World Congress di Barcellona ed ha rivelato che funzionerà con le carte di credito e di debito in oltre dieci milioni di punti vendita sparsi in tutto il mondo. La differenza dalla creatura di Apple, Apple Pay, sta nel fatto che quest'ultima richiede ai commercianti di dotare i terminali POS con sistemi dedicati, un motivo che almeno al momento ha rallentato l'adozione. La decisione di Samsung, invece, rende il servizio più immediato ed allo stesso tempo di facile introduzione ed uso nei negozi.

Tuttavia le differenze non si fermano qui, perchè secondo un nuovo rapporto proveniente dalla Corea, Samsung avrebbe deciso di rinunciare a tutte le tasse sulle transazioni di denaro. Il primo produttore di smartphone al mondo, quindi, non addebiterà sulle carte di credito quella tassa dello 0,0015% su ogni transazione. Un consiglio che probabilmente è saltato fuori dall'incontro tenuto tra un rappresentante di Samsung ed uno dei fondatori di PayPal, che evidentemente ha trovato nelle tasse sui trasferimenti di denaro uno dei punti vincenti che potrebbe permettere a Samsung Pay di sbaragliare la concorrenza.