Ora sappiamo che le radiazioni sulla Luna sono più insidiose del previsto
Da quando esiste un programma spaziale non c’è mai stato momento in cui scienziati, ingegneri e astronauti non si siano preoccupati dei pericoli della radiazione ionizzante che permea l’intero universo. Qui sulla Terra siamo al sicuro, protetti dall’atmosfera e dal campo magnetico, ma nello spazio siamo terribilmente esposti.
Durante le missioni Apollo gli esperti NASA si preoccuparono di rilevare le radiazioni che gli astronauti avrebbero incontrato durante le loro passeggiate lunari ma senza preoccuparsene troppo, visto che le EVA sarebbero durate qualche ora al massimo, e le missioni non più di 6-7 giorni (contando andata e ritorno dal satellite). La prossima visita degli umani alla Luna, che dovrebbe essere messa in pratica con le Missioni Artemis, ha però come obiettivo il rimanere sulla superficie per periodo molto più lunghi, possibilmente anche dei mesi (o addirittura anni).
Il problema della radiazione allora può rilevarsi più grave del previsto, visto che questa emissione energetica rischia di intaccare profondamente il DNA umano, generando malattie gravi come il cancro, le leucemie e svariati danneggiamenti molecolari. Prima di correre ad un possibile piano di prevenzione occorre sapere la dose precisa di radiazioni con cui si ha a che fare, ed ecco che entra in gioco lo studio pubblicato su Science Advances dal team di Shenyi Zhang, ricercatore e scienziato presso la Chinese Academy of Sciences.
La squadra di ricerca ha scoperto che l'esposizione alle radiazioni sulla Luna è di 1369 microSievert al giorno (il Sievert è un’unità di misura derivata, che indica gli effetti e il danno provocato dalla radiazione su un organismo), ovvero circa 2.6 volte superiore alla dose giornaliera dell'equipaggio nella Stazione Spaziale Internazionale.
La ISS infatti è ancora nel raggio di influenza della bolla magnetica protettiva della Terra, chiamata magnetosfera, e la maggior parte delle radiazioni dallo spazio è deviata o assai diminuita (e ci auguriamo che non sparisca mai). Inoltre, l’avamposto orbitale è costruito con una particolare intelaiatura che fornisce una piccola aggiunta protettiva.
Questo in definitiva porterebbe gli astronauti a passeggiare sulla Luna per non più di 2 o 3 settimane di fila. "I livelli di radiazione che abbiamo misurato sulla Luna sono circa 200 volte superiori a quelli sulla superficie della Terra e da cinque a 10 volte superiori a quelli di un volo da New York a Francoforte", ha aggiunto Wimmer-Schweingruber, uno dei coautori dello studio, “l’unica soluzione che abbiamo, se vogliamo che gli esseri umani trascorrano più di due o tre mesi sulla superficie lunare, è quella di costruire habitat protetti dalle radiazioni rivestendoli con 80 centimetri di suolo lunare, o costruirli direttamente nel sottosuolo.”
FONTE: SCIENCEALERT
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