Finalmente sappiamo la storia della famosa "Pietra di Artù", un monumento di 6.000 anni

Finalmente sappiamo la storia della famosa 'Pietra di Artù', un monumento di 6.000 anni
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La pietra di Artognou, impropriamente chiamata "Pietra di Artù", è un frammento di una lapide - con sopra due iscrizioni - venuto alla luce in Cornovaglia nel 1998 all'interno del castello di Tintagel durante uno scavo archeologico. Gli esperti, adesso, hanno finalmente scoperto (in parte!) la storia del monumento neolitico.

Formato da grandi rocce di conglomerato di quarzo, le tavole furono assemblate per la prima volta intorno al 3.700 a.C. e il sito venne dichiarato perfino Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Sono tanti i miti che circondano il monumento, incluso uno che vede la pietra essere stata lanciata dalla scarpa di Re Artù (a proposito, il leggendario Re è esistito o no?).

Secondo la leggenda, infatti, durante un viaggio nel Carmarthenshire, Re Artù tolse una pietra dalla sua scarpa e la lanciò attraverso l'estuario del Loughor. Quando il ciottolino atterrò a Cefn Bryn - il luogo in cui si trova oggi il monumento da 25 tonnellate - la pietra era diventata un masso gigantesco. Nonostante tutte le storie, gli archeologi non sono mai stati in grado di analizzare per bene il sito, che non è mai stato scavato... almeno fino ad oggi.

I risultati, che devono ancora essere pubblicati in una rivista con revisione paritaria, suggeriscono che la pietra di Artù facesse parte di un panorama cerimoniale. Il monumento, infatti, si trovava sopra un tumulo funerario collegato da altre due "sale dei morti" costruite circa 6.000 anni fa.

"Sebbene la Pietra sia un iconico monumento megalitico di importanza internazionale, le sue origini non erano state chiare fino ad ora", afferma infine l'archeologo Julian Thomas dell'Università di Manchester. "Essere in grado di far luce su questa sorprendente tomba di 5.700 anni è emozionante e aiuta a raccontare la storia delle nostre origini".