È tutto sbagliato! Ecco la verità sull'imbalsamazione degli antichi egizi

È tutto sbagliato! Ecco la verità sull'imbalsamazione degli antichi egizi
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Una ricerca pubblicata sul Journal of Archaeological Science e condotta da un gruppo di scienziati delle università di York e Macquarie, rispettivamente nel Regno Unito e in Australia, ha dimostrato che rispetto a quanto si è sempre creduto, gli egiziani, in realtà, imbalsamavano i morti ben 1500 anni prima.

La scoperta è stata possibile analizzando una delle mummie intatte più antiche al mondo. Si tratta di una mummia risalente al periodo 3700/3500 a.c. depositata nel museo Egizio di Torino e finora mai sottoposta a trattamenti inerenti alla sua conservazione.

Attraverso i test di chimica forense è stato possibile rilevare che questa sia stata sottoposta al processo di imbalsamazione, e che gli agenti utilizzati per tale pratica siano stati proprio degli antibatterici utilizzati in quantità simili a quelli solitamente impiegati dagli imbalsamatori egizi circa 2.500 anni dopo.

Inoltre, l'impiego del radiocarbonio ha segnalato il periodo storico preciso che sembrerebbe corrispondere a quello del Naqada della preistoria egizia, antecedente al periodo faraonico classico di cui tutti siamo a conoscenza. Lo studio sulla mummia ha permesso anche di scoprire ulteriori piccoli dettagli, ovvero che tale mummificazione sembrerebbe risalire al 3600 a.c e nello specifico su un maschio di 20/30 anni circa.

Il dott. Stephen Buckley, archeologo dell’Università di York e coautore dello studio ha sottolineato l'importanza della scoperta che apre totalmente nuove frontiere verso il periodo preistorico poco noto e pone una riflessione sul processo di imbalsamazione scoperto che incarna in perfettamente quella che ha rappresentato la mummificazione dell'era egizia per ben 4000 anni.