Schede video, crollo delle vendite nell'ultimo trimestre: NVIDIA la più colpita

Schede video, crollo delle vendite nell'ultimo trimestre: NVIDIA la più colpita
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La scorsa settimana vi abbiamo spiegato che, secondo alcuni esperti, i prezzi delle schede video subiranno dei tagli definiti "brutali" a causa delle scorte ancora accumulate nei magazzini dei rivenditori e dei produttori. Oggi, un nuovo report ci dà un'idea della contrazione delle vendite di GPU nello scorso trimestre.

I dati arrivano da una ricerca di mercato svolta da Jon Peddie Research: l'istituto di analisti spiega che, nel Q2 del 2022, ovvero nel periodo tra aprile e giugno, il mercato delle schede video si è attestato sulle 84 milioni di unità vendute. Un dato che può sembrare impressionante, ma che in realtà rappresenta un marcato calo del 34% rispetto allo stesso trimestre del 2021.

In generale, se guardiamo al periodo 2022-2026, l'istituto di ricerca si aspetta una crescita annuale del 3,8% nel mercato GPU, rivedendo le previsioni delle proprie precedenti analisi nettamente al ribasso. Secondo Jon Peddie Research, comunque, alla fine del 2026 le schede video in circolazioni saranno pari a circa tre miliardi, o poco più. Inoltre, nei prossimi cinque anni si prevede un aumento del numero di GPU discrete, che nel 2026 saranno installate sul 30% circa dei computer, sostituendo le GPU integrate.

Tornando all'ultimo trimestre, comunque, pare che la fetta di mercato di NVIDIA si sia ridotta del 3,15%, probabilmente perché il prezzo delle GPU NVIDIA si è mantenuto quasi sempre più elevato di quello delle schede della concorrenza: AMD e Intel, infatti, hanno fatto registrare crescite nel proprio market share pari rispettivamente all'1,1% ed al 2,0%.

Rispetto al primo trimestre del 2022, le vendite di schede video sono diminuite del 14,9% in media, con un picco negativo per NVIDIA (-25,7%) e una flessione più lieve per AMD (-7,6%). Anche il mercato delle CPU, inoltre, sembra essersi contratto piuttosto drasticamente, con un peggioramento del 7,0% rispetto al semestre precedente e del 33,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.