Scienziati allarmati: stiamo mutilando l'albero della vita

Scienziati allarmati: stiamo mutilando l'albero della vita
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Molti scienziati ritengono che il mondo stia attraversando una sesta estinzione di massa dovuta alle attività umane. Tuttavia, secondo un recente studio, questo appellativo potrebbe essere riduttivo perché ad estinguersi non sono soltanto le singole specie ma interi generi biologici.

Utilizzando informazioni sullo stato di conservazione delle specie provenienti da vari database, gli autori dello studio hanno scoperto che dal 1500 d.C. si sono estinti 73 generi di vertebrati terrestri. Gli uccelli hanno subito le perdite più pesanti, seguiti da mammiferi, anfibi e rettili. In soli cinque secoli, l'azione dell'uomo ha innescato un'ondata di estinzioni di generi biologici che in natura avrebbero richiesto oltre 18.000 anni.

Dal punto di vista ecologico, la perdita di un genere è un problema molto più grave rispetto all’estinzione di singole specie. Quando una specie si estingue, altre specie del suo genere possono ricoprire almeno in parte il suo ruolo nell'ecosistema. E poiché queste specie portano con sé gran parte del materiale genetico del cugino estinto, conservano anche gran parte del suo potenziale evolutivo.

In altre parole, se un singolo "ramoscello" (una specie) si stacca, i ramoscelli vicini possono ramificarsi in tempi relativamente brevi, colmando il vuoto lasciato. In questo caso, la diversità delle specie sul pianeta rimane più o meno stabile.

Ma quando interi "rami" (generi) cadono, si crea un enorme buco nella chioma: una perdita di biodiversità che può richiedere decine di milioni di anni per "ricrescere". Quello che sta avvenendo è quindi un'autentica mutilazione dell'albero della vita.

L'umanità dipende dai servizi che la biodiversità della Terra fornisce. Secondo gli autori, è quindi necessaria un'azione politica, economica e sociale immediata e di dimensioni senza precedenti, per evitare ulteriori estinzioni e conseguenti crisi nella nostra civiltà.