Alcuni scienziati hanno innescato la più fredda reazione chimica dell'Universo

Alcuni scienziati hanno innescato la più fredda reazione chimica dell'Universo
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La possibilità di realizzare reazioni chimiche a bassissime temperature può permettere di rivelare nuove caratteristiche della costruzione delle molecole. La sintesi realizzata dai ricercatori di Harvard è avvenuta a 500 nano kelvin, pochi milionesimi di gradi sopra lo zero assoluto, e a queste temperature le molecole solo molto lente, quasi ferme.

La riduzione di temperatura ha permesso al team di Harvard di osservare un fenomeno mai visto prima: il momento in cui le due molecole si incontrano e formano due nuove molecole.

"Probabilmente per i prossimi anni saremo l'unico laboratorio in grado di fare questo," afferma il fisico Ming-Guang Hu, dell'Università di Harvard.

Le reazioni chimiche avvengono su tempi scala dei picosecondi, un millesimo di miliardesimo di secondo, e rende difficilissimo osservare direttamente questo fenomeno. Anche i laser ultra veloci, utilizzati come fotocamere possono solo catturare il prima e il dopo, ma non cosa avviene nel mezzo.

Rallentare la reazione a temperature estremamente basse ha permesso al team di trovare la soluzione perfetta. "Perché le molecole sono così fredde, abbiamo una sorta di effetto collo di bottiglia," dice il biologo chimico Kang-Kuen Ni.

Temperature ultra fredde implicano energie estremamente basse, che significano una velocità di reazione estremamente bassa: due molecole di Rubidio interagiscono in alcuni microsecondi, pochi milionesimi di secondo, un tempo molto più grande di quello abituale.

Uno strumento chiamato rilevatore a fotoionizzazione è stato utilizzato per capire cosa succede alle due molecole, fornendo agli scienziati dati importantissimi per costruire i modelli sulle reazioni chimiche.

È stato un viaggio lungo anni quello intrapreso da Kang-Kuen Ni, lavorando a scale incredibilmente piccole e controllando cosa accade quando le specie chimiche reagiscono. Questi studi sono fondamentali; potranno permettere di costruire nuove molecole, come quelle create dall'intelligenza artificiale "SchNOrb".