Scienziati alla scoperta delle forme della nostra galassia
La nostra galassia, nelle immagini che siamo abituati a vedere, ha un aspetto a spirale, per la precisione si definisce a Spirale barrata. Tuttavia, per come siamo abituati a vederla, ci sfuggono i dettagli più piccoli.
Così come la Terra è formata da montagne, pianure e avvallamenti che non riusciamo ad apprezzare se osserviamo il nostro globo dallo spazio, così la nostra galassia presenta, in verità, tanti piccoli elementi, chiamiamoli così, topografici.
Ovviamente non stiamo parlando di rocce e terra che, con la loro massa, creano le montagne che siamo abituati a vedere, ma di elementi topografici formati da ammassi di stelle che, in determinate zone, sono sistemate in modo da formare immaginarie vette, archi, zone più addensate di corpi celesti, zone meno dense o valli.
Non sono chiare le forze che hanno formato queste strutture topografiche nella galassia che, con i suoi miliardi di stelle e la sua età stimata di 13.7 miliardi di anni, ha avuto materiale e tempo per creare strutture stellari molto particolari.
A tal quesito tenta di rispondere un gruppo di scienziati dell’Università di Sydney, Australia. Il loro obiettivo è quello di ricreare un modello da utilizzare come base per capire come la topografia della Via Lattea si sia creata.
Per dar vita a questo modello si sono avvalsi di un gruppo di stelle che ha formato, in una zona particolare della galassia, una “montagna” ad otto picchi che si trovano molto vicini al centro della nostra galassia.
Per far questo si sono rivelate fondamentali le informazioni raccolte da studi precedenti sulla morfologia della galassia.
Ciascuno di questi picchi contiene stelle molto giovani, per certi versi molto simili al Sole.
Due sono le teorie che tentano di illustrare come questi picchi si possano essere formati: una interna ed una esterna.
La teoria interna (interazioni interne alla galassia) prevede che una interazione con la gravità di determinati corpi celesti possa generare, attraverso una risonanza, ammassi di stelle molto densi partendo da ammassi molto meno densi.
Altre interazioni possono essere, per esempio, le forze di attrito tra stelle vicine quando sono attraversate da gas o polveri.
La teoria esterna afferma, invece, che queste strutture topografiche stellari possano essere state generate al passaggio, per esempio, di una galassia nana che, con la sua gravità, ha attirato un certo numero di stelle creando quella determinata struttura.
Insomma, un po’ come passare una barretta carica negativamente sui capelli: questi si sollevano e si tendono verso la barretta cambiando posizione e spettinandosi.
Usando queste due teorie si sono fatte varie simulazioni su come queste forme possano essersi create.
Ci sono tuttavia ancora dei punti da mettere in chiaro, ma probabilmente dalle simulazioni è emerso che determinate forme possano essere state create per mezzo di fattori esterni (come, per esempio, una galassia nana di passaggio) mentre altre forme siano il risultato delle interazioni interne alla galassia stessa.
FONTE: Live Science
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