Finalmente gli scienziati hanno una spiegazione per questi "ragni" su Marte

Finalmente gli scienziati hanno una spiegazione per questi 'ragni' su Marte
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Alcuni scienziati sono riusciti finalmente a spiegare cosa sono queste formazioni simili a "ragni" osservate esclusivamente nella zona del polo meridionale del Pianeta Rosso. Non esiste niente di simile su altri pianeti del Sistema Solare, quindi trovarne la causa non è stato facile.

Si chiamano formazioni "aracniformi", dato che appaiono come ramificazioni simili a ragni. Costituiscono delle depressioni frattali del terreno, posizionate esclusivamente nelle regioni polari meridionali del pianeta rosso.

Gli scienziati hanno appena ottenuto la prima prova fisica che supporta il modello più accreditato per spiegare queste formazioni, noto come "ipotesi di Kieffer". Secondo questa idea, le fessure aracniformi sono modellate dalla sublimazione diretta dell'anidride carbonica congelata (CO2), intrappolata nel suolo marziano, sotto gli strati di sabbia.

"Questa ricerca presenta la prima serie di prove empiriche per spiegare un processo ancora non del tutto noto che si pensa modifichi il paesaggio polare su Marte", ha detto la scienziata planetaria Lauren McKeown della Open University (O.U.), Regno Unito. "L'ipotesi di Kieffer è stata ben accettata per oltre un decennio, ma fino ad ora era rimasta confinata ad contesto puramente teorico. Gli esperimenti mostrano prove tangibili che i 'ragni' su Marte possono essere scolpiti dalla conversione diretta del ghiaccio secco dal solido al gas".

Il team di ricercatori era composto da membri del Trinity College di Dublino, dai colleghi della Durham University e da quelli della Open University. Grazie ad una camera di simulazione di ambiente marziano presente alla O.U., è stato possibile testare diverse condizioni e tipologie ambientali, trovando conferma su quanto previsto dall'Ipotesi Kieffer.

Il loro studio è stato pubblicato sull'autorevole rivista Nature, nella sezione Scientific Reports. Secondo quanto riportato dunque, sembra che sul pianeta il fenomeno avvenga più o meno in questo modo: durante la primavera marziana la luce solare penetra il ghiaccio traslucido del polo sud e riscalda il terreno sottostante. Il giacimento di ghiaccio - considerando valori di temperatura e pressione - inizia a sublimare, provocando un accumulo di pressione fin a quando il ghiaccio residuo si rompe, consentendo al gas pressurizzato di fuoriuscire attraverso eventuali fratture.

Può sembrare un procedimento "banale", ma i ricercatori non erano sicuri che su Marte fosse possibile trovare condizioni favorevoli a questi fenomeni, quindi la scoperta è molto interessante e permette di approfondire ulteriori meccanismi di orogenesi marziana.

A quanto pare il Pianeta rosso nasconde molte peculiarità che vale la pena approfondire, e per fortuna il rover tecnologicamente più avanzato di sempre è già su Marte per dirci di più.

Finalmente gli scienziati hanno una spiegazione per questi 'ragni' su Marte