Scienziati usano serpenti per controllare la contaminazione di Fukushima: ecco come

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Studiare il livello di radiazioni in una zona di esclusione come quella di Fukushima può essere davvero un grande problema... per gli umani, non per i serpenti. Gli scienziati, infatti, utilizzano i serpenti per misurare i livelli di radiazioni lasciate dal disastro nucleare di Fukushima Daiichi. In un nuovo studio ci spiegano come fanno.

I ricercatori dell'Università della Georgia hanno scoperto che la contaminazione radioattiva può avere una certa influenza sui movimenti quotidiani dei serpenti, così come viene affermato sulla rivista Ichthyology & Herpetology.

"I serpenti sono buoni indicatori di contaminazione ambientale perché trascorrono molto tempo sul suolo", spiega James C Beasley, autore dello studio e professore associato presso l'Università della Georgia. Gli esperti hanno tracciato, grazie a dei localizzatori GPS, i rettili per oltre tre mesi negli altopiani di Abukuma, a circa 24 chilometri a nord-ovest della centrale nucleare di Fukushima Daiichi.

Nonostante il loro movimento limitato, di appena 65 metri al giorno, gli scienziati hanno scoperto che i serpenti stavano accumulando livelli sottili ma significativi di radionuclidi. Queste creature - scoprono gli addetti ai lavori - evitavano l'interno delle foreste di conifere, preferendo stare ai margini delle foreste decidue e all'interno di edifici abbandonati.

"I nostri risultati indicano che il comportamento degli animali ha un grande impatto sull'esposizione alle radiazioni e sull'accumulo di contaminanti", ha spiegato Hanna Gerke, autrice principale dello studio del Savannah River Ecology Laboratory e della Warnell School of Forestry and Natural Resources dell'Università della Georgia.

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