Scoperta una "baby" galassia molto simile alla nostra Via Lattea
Il radiointerferometro ALMA (Atacama Large Millimiter/submillimiter Array) situato a 5000 metri d’altitudine nel deserto di Atacama in Cile ha scoperto una galassia estremamente distante, e dunque molto giovane, molto simile alla nostra cara Via Lattea.
Questa galassia, che appare come un anello di luce, è stata chiamata SPT0418-47 ed è distante 12 miliardi di anni luce: la sua luce dunque risale a quando l’Universo aveva solo il 10% dell’età attuale! La sua scoperta sarà fondamentale per comprendere come si formano le galassie, permettendo agli esperti di capire anche come si è evoluto l’Universo.
Francesca Pizzo, dottoranda e ricercatrice al Max Planck Institute for Astrophysics che ha guidato lo studio di SPT0418-47, ha dichiarato: “Questo risultato rappresenta una svolta eccezionale nello studio della formazione delle galassie, dimostrando che le strutture che osserviamo nelle vicine galassie a spirale e nella nostra Via Lattea erano già presenti 12 miliardi di anni fa”.
Ogni osservazione più dettagliata sarà praticamente impossibile poiché anche i telescopi più potenti costruiti sulla Terra non permettono agli esperti di ottenere immagini d’alta qualità. La foto scattata da ALMA è stata ottenuta grazie a un piccolo “trucchetto”: utilizzando una galassia vicina come “lente d’ingrandimento” (effetto noto come lente gravitazionale) in grado di distorcere e piegare la luce di SPT0418-47 facendo apparire quest’ultima deforme e ingrandita.
Simona Vegetti, altra ricercatrice collega di Francesca Pizzo, ha aggiunto che “quello che abbiamo trovato è piuttosto sconcertante; nonostante abbia formato stelle ad alta velocità, e quindi sia il sito di processi altamente energetici e caotici, SPT0418-47 è il disco galattico più ordinato mai osservato nell’Universo primordiale”.
In futuro, ALMA e l’Extremely Large Telescope dell’ESO sicuramente aiuteranno i ricercatori nella comprensione delle “baby” galassie e del passato della Via Lattea e non solo. Di recente invece il cacciatore di pianeti TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite) ha completato il suo compito primario di mappare quanti più sistemi stellari nel nostro vicinato cosmico.
FONTE: ESO
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