
Scoperta fondamentale sulla malaria: possibile svolta nella cura
La malaria, con la sua mortalità più elevata di qualsiasi altra malattia infettiva, continua ad essere una delle maggiori sfide sanitarie per la salute pubblica globale. I suoi parassiti, di cui il Plasmodium falciparum è il più diffuso e letale, sono trasmessi dalle zanzare con un ciclo vitale abbastanza complesso.
I sintomi della malattia si verificano quando gli stadi asessuali del parassita iniziano a replicarsi all'interno dei globuli rossi. Tuttavia, queste forme iniziali devono poi necessariamente trasformarsi in stadi maschili e femminili (chiamati gametociti) per poter infettare le zanzare che diffondono la malattia.
Concentrandosi su questo ambito, i ricercatori della Weill Cornell Medicine hanno recentemente identificato una proteina chiamata HDP1 che svolge un ruolo fondamentale nell'attivazione dei geni necessari per lo sviluppo di questi stadi sessuati.
Il Dr. Björn Kafsack, autore senior ed assistente professore di microbiologia ed immunologia presso la Cornell, ha affermato: "L'HDP1 è essenziale per lo sviluppo degli stadi trasmissibili del parassita".
Nel loro nuovo studio, che fornisce importanti novità su come il parassita controlla la conversione in gametociti, i ricercatori hanno dimostrato come l'HDP1 sia fondamentale per la sua maturazione; un meccanismo che è stato mostrato per la prima volta.
Attraverso la tecnologia di modifica genetica CRISPR/Cas9, hanno eliminato il gene HDP1 nei parassiti di P. falciparum, per poi vedere cosa stesse accadendo (a livello molecolare) all'interno di queste cellule con l'utilizzo della microscopia elettronica ed altre tecniche di laboratorio, tra cui citometria a flusso, sequenziamento dell'RNA e profilo della cromatina.
Quello che hanno scoperto è fondamentale: senza HDP1, infatti, i parassiti non sono in grado di mostrare l'espressione genica necessaria per assemblare gametociti maturi e dare quindi loro la caratteristica forma a falce, portando così alla morte di queste cellule germinali e lasciandoli incapaci di infettare le zanzare e diffondere la malattia.
Il dr. Riward Campelo Morillo, primo autore e ricercatore in microbiologia ed immunologia nel laboratorio Kafsack, ha affermato: "Questa scoperta ci ha fornito una maggiore comprensione di come i geni sono regolati in questi parassiti. Conoscere il programma di sviluppo di queste fasi di trasmissione, potrebbe eventualmente portare a futuri farmaci per bloccare il diffondersi della malattia".
A proposito di questa terribile patologia, vi avevamo già parlato dei meccanismi che permettono al parassita della malaria di nascondersi all'interno del nostro corpo e delle continue ricerche per lo sviluppo di un vaccino efficace contro la malaria.
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