È stata scoperta una nuova specie di bradipo dalla "testa di cocco"

È stata scoperta una nuova specie di bradipo dalla 'testa di cocco'
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Un nuovo studio ha scoperto che nella foresta atlantica brasiliana esistono due specie separate di bradipo con delle teste che sembrano essere delle noci di cocco. È stato rivelato, infatti, che le creature che si trovavano nella parte settentrionale del territorio sono geneticamente distinte da quelle del sud.

"Con la nuova disposizione tassonomica qui proposta, la distribuzione geografica di ciascuna specie diventa relativamente più piccola", spiegano gli autori di un nuovo studio, evidenziando la necessità di una protezione aggiuntiva. La specie che prima si pensava essere singola, ovvero il bradipo dal cappuccio (Bradypus torquatus), fu descritto per la prima volta nel 1811 dallo zoologo britannico John Edward Gray.

Tuttavia l'esperto portò alla luce anche una seconda specie nel 1850, che chiamò Bradypus crinitus. Questa però venne respinta dai tassonomi, che sostenevano appartenesse a un'unica specie. Lo studio di oggi, più di 170 anni dopo l'intuizione di Gray, dà ragione allo scienziato dimostrando che il B. crinitus esiste davvero (sapete che tempo fa è perfino esistita una specie gigantesca?).

L'analisi genetica di 55 bradipi dal cappuccio ha rivelato "una sostanziale divergenza genetica" tra i gruppi meridionali e settentrionali. Studiando un gruppo di geni mitocondriali ereditati collettivamente, i ricercatori hanno identificato 86 passaggi mutazionali che separano le due popolazioni e hanno calcolato che la divergenza in questione si è verificata circa 4,24 milioni di anni fa.

"Il nostro approccio integrativo dimostra che si possono riconoscere due specie di bradipo dal cappuccio: il bradipo dalla criniera settentrionale (Bradypus torquatus) che si trova negli stati brasiliani di Bahia e Sergipe e il bradipo dalla criniera meridionale (Bradypus crinitus), che si trova a Rio de Janeiro ed Espirito Santo afferma”, scrivono infine i ricercatori.

Il bradipo è un essere vivente sicuramente molto interessante, che sembra avere una simbiosi perfetta tra falene e alghe.