Scoperte tracce di coronavirus all'interno del cervello di alcuni pazienti deceduti

Scoperte tracce di coronavirus all'interno del cervello di alcuni pazienti deceduti
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Durante una recente analisi effettuata su pazienti deceduti, gli esperti hanno fatto una scoperta allarmante: circa la metà dei cadaveri mostrava segni di coronavirus all'interno del cervello. Per questo motivo i medici che hanno curato la ricerca sono sicuri del fatto che l'infezione, una volta contratta, acceda al tronco cerebrale.

Scoprire che il coronavirus si faccia strada attraverso le vie cerebrali può offrire molti benefici, più di quanto si possa credere, infatti, sebbene gli impatti sul cervello sembrino piuttosto lievi nella maggior parte dei casi, e soprattutto nelle situazioni più gravi - al contrario di quello che è successo all'uomo che ha sviluppato il morbo di Parkinson dopo aver contratto la covid - la faccenda potrebbe aiutare i medici ad utilizzare trattamenti migliori nella cura della malattia.

La ricerca, pubblicata su The Lancet Neurology, secondo alcuni esperti non può essere di riferimento in quanto i campioni analizzati erano limitati, i pazienti sottoposti all'esperimento sono stati giusto 40, delle età più svariate. Secondo gli autori della ricerca, d'altra parte, queste controindicazioni si sviluppano grazie alla risposta del sistema immunitario che cerca di proteggersi dall'infezione, piuttosto che dalla malattia stessa.

"Non abbiamo visto cambiamenti neuropatologici più gravi in pazienti con alte cariche virali rispetto a quelli senza presenza di virus ma la reazione immunitaria al virus nel cervello esiste - ha spiegato il dottor Markus Glatzel al MedPage Today - questo ci fa capire che la reazione neuroimmune può essere un fattore chiave per spiegare alcuni sintomi neurologici osservati nei pazienti Covid-19."