Scoperti due enormi buchi neri che orbitano vicinissimi tra loro:si scontreranno a "breve"

Scoperti due enormi buchi neri che orbitano vicinissimi tra loro:si scontreranno a 'breve'
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Sappiamo che nel cosmo c'è un'enorme quantità di buchi neri, alcuni capaci di orbitare l'uno rispetto all'altro. Di recente, però, alcuni astronomi hanno scoperto una nuova coppia di buchi neri estremamente vicini, tanto da stabilire un nuovo record; i due cuori di tenebra in futuro si scontreranno.

La nuova coppia di buchi neri supermassicci va a formare quello che gli astronomi chiamano blazar (si tratta di nuclei attivi di galassie incredibilmente attivi, che sprigionano getti quasi relativistici di energia dai loro poli).

Il blazar in questione è designato come PKS 2131-021 e sembra che il suo getto punti proprio verso la nostra Terra (l'enorme distanza che ci divide ci protegge da qualsiasi problema i blazar possano mai creare a pianeti abitati). Secondo la nuova ricerca, la coppia di cuori tenebra si troverebbe a circa 8,8 miliardi di anni luce da noi.

Le caratteristiche del loro valzer cosmico sono degne di un nuovo record astrofisico: stiamo parlando di due buchi neri che orbitano estremamente vicini tra loro, con una distanza media di appena 0,03 anni luce. I calcoli riportati dai ricercatori mostrano che i buchi neri compiono una rivoluzione completa tra loro ogni due anni.

Di questo passo, i mostri cosmici avranno vita davvero breve, dal momento che la loro velocità, unita alle loro reciproche interazioni gravitazionali, li spingerà inevitabilmente a fondersi. Gli scienziati stimano che entro 10 mila anni ciò sarà già avvenuto. Un tempo record per le scale galattiche temporali a cui siamo abituati, talmente breve che l'umanità potrebbe essere ancora "viva" per poter godere dell'evento.

Quando ciò accadrà, sicuramente ci sarà una grande produzione di onde gravitazionali, le quali sono una fonte inestimabile di informazioni. Non a caso le onde gravitazionali hanno più volte rivoluzionato la cosmologia moderna.

Lo studio è stato pubblicato sul sito della Purdue Univeristy, lo scorso 11 marzo 2022.