Scoperto nuovo ceppo di HIV in Europa, ma 'non c'è alcun allarme'

Scoperto nuovo ceppo di HIV in Europa, ma 'non c'è alcun allarme'
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Mentre proseguono le ricerche relative alla cura dell’HIV - vedi il caso del farmaco antitumorale capace di riattivarlo per scoprirlo -, un gruppo di ricercatori di Oxford ha comunicato la scoperta di un nuovo ceppo altamente virulento di HIV. Tuttavia, per loro “non è motivo di allarme”: vediamo perché.

La scoperta pubblicata giovedì su Science ha mostrato l’esistenza di una “variante VB” dell’HIV, con livelli da 3,5 a 5,5 volte più alti nel sangue rispetto a quelli infettati con altre varianti e un impatto più rapido sul sistema immunitario. Questa variante sembra essere sorta tra fine anni ’80 e inizio anni ’90 in Olanda, diminuendo però nel 2010. È interessante notare come VB sembrerebbe avere oltre 500 mutazioni, a supportare ulteriormente la teoria per cui i virus si evolvono per diventare più virulenti.

Scendendo nel dettaglio, i pazienti infetti dalla variante VB (in tutto 109 persone, di cui solamente quattro residenti al di fuori dell’Olanda) notano un rischio maggiore di sviluppo accelerato dell’AIDS, ma comunque trattabile con le medicine moderne.

Proprio a questo proposito, i ricercatori si dicono tranquilli riguardo tale variante in quanto i trattamenti attuali per l’HIV maggiormente diffuso porterebbero a un recupero e a una sopravvivenza simile, e che diagnosi e trattamento precoci sono – come sempre – essenziali al fine di agire tempestivamente sul paziente. Come affermato dal coautore Christophe Fraser, “i risultati sottolineano l'importanza della guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità secondo cui le persone a rischio di contrarre l'HIV hanno accesso a test regolari per consentire una diagnosi precoce, seguita da un trattamento immediato”. L’epidemiologo Chris Wymant, invece, ha affermato che questo deve essere un “avvertimento riguardo l’evoluzione dei virus”, dalla validità allargata anche oltre i confini dell’HIV.

Nel mentre, ricordiamo che è stato approvato il primo farmaco iniettabile per prevenire l’HIV.