Scoperto il gruppo hacker LAPSUS$: sono sette adolescenti inglesi

Scoperto il gruppo hacker LAPSUS$: sono sette adolescenti inglesi
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Dopo che ieri è emerso che dietro agli hacker LAPSUS$ ci sarebbe un giovane inglese, oggi sono arrivati i primi arresti contro i presunti componenti del gruppo: inaspettatamente, però, si tratta di sette adolescenti londinesi, presi in custodia poche ore fa dalla polizia della capitale britannica.

Insomma, il gruppo che ha fatto tremare i colossi informatici di mezzo mondo sarebbe composto da giovanissimi, tutti di età compresa tra i 16 e i 21 anni. Il detective Michael O'Sullivan, della polizia di Londra, ha infatti spiegato a The Verge che "la polizia della Città di Londra ha condotto un'investigazione con i propri partner relativa ai membri di un gruppo hacker. Sette persone tra 16 e 21 anni sono state arrestate perché connesse con questa investigazione e sono poi state rilasciate come indagati. La nostra investigazione resta in corso".

I due attacchi più noti di LAPSUS$ sono quello sferrato contro i sistemi di Microsoft e la fuga di dati riservati di NVIDIA delle scorse settimane, ma il gruppo ha anche colpito Samsung, Ubisoft e Okta nel giro di pochi giorni. A quanto pare, a guidare l'operazione è stato un teenager residente ad Oxford, come già riportato ieri da alcune fonti inglesi.

Per di più, LAPSUS$ avrebbe colpito anche EA, secondo l'esperto di cybersecurity Brian Krebs, che ha spiegato che almeno un membro del gruppo sarebbe riuscito ad accedere ai server dell'azienda. Secondo Vice, l'attacco ad EA è stato "emblematico dei massicci e sequenziali attacchi di LAPSUS$", che è addirittura stato definito una minaccia di cybersecurity estremamente preoccupante.

A quanto pare, il "cervello" del gruppo è stato scoperto quando alcuni clienti insoddisfatti per le informazioni ricevute, probabilmente in seguito alla compravendita di dati criptati trafugati dai server di qualche azienda, hanno deciso di attaccare direttamente LAPSUS$, esponendo i dati dei suoi membri. Pare che i genitori dei ragazzi coinvolti nel gruppo hacker fossero totalmente ignari della loro attività criminale.