Scoperto uno dei segreti dietro alla grande intelligenza dei cefalopodi

Scoperto uno dei segreti dietro alla grande intelligenza dei cefalopodi
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Un nuovo studio svela i segreti anatomici dietro la grande intelligenza dei cefalopodi, paragonando le loro capacità intellettive a quelle dei cani.

Conosciamo tutti le straordinarie abilità dei cefalopodi. Oltre alla loro incredibile vista, la loro velocità e astuzia, la possibilità di mimetizzarsi per cambiare colore, questi animali sono anche estremamente intelligenti. I cefalopodi, infatti, si stima abbiano circa 500 milioni di neuroni, tantissimi se confrontati con quelli presenti nei topi (circa 200 milioni) o nei molluschi (circa 20000). Ed è così che un gruppo di ricerca del Brain Institute dell’Università di Queensland, in Australia, ha voluto vederci chiaro ed ha pubblicato la ricerca su iScience dove ci svelano tutti i segreti dietro alle capacità intellettive di questi animali. Per prima cosa gli scienziati hanno usato sostanze coloranti e traccianti su campioni di calamaro (hanno usato la specie Sepioteuthis lezioneiana che vive all'interno delle barriere coralline) che volevano analizzare.

Queste sostanze si legano ai neuroni dell’animale e, attraverso l’uso di alcune tecniche che prevedevano l’utilizzo della risonanza magnetica, hanno ricostruito tutti i percorsi neuronali dell’animale. Grazie a questi esperimenti gli esperti hanno potuto osservare non solo i 282 percorsi neuronali già conosciuti, ma ne hanno scoperti 145 del tutto nuovi. Di queste nuove vie neuronali più della metà (circa il 60%) hanno connessioni ai centri visivi ed a quelli motori. D'altronde, la vista in queste creature è estremamente sviluppata ed è anche strettamente collegata con la loro capacità di cambiare colore, mimetizzandosi con l’ambiente circostante, per sfuggire ai predatori e per catturare, a loro volta, le prede.

Inoltre la capacità di cambiare colore è importante anche per le interazioni sociali tra individui della stessa specie. Questi nuovi percorsi neuronali potrebbero quindi essere associati a queste abilità dei cefalopodi. Tuttavia, questa ricerca non è semplice e richiederà ulteriori studi. La difficoltà più grossa, infatti, è dettata dal fatto che il funzionamento del cervello di questi animali è molto diverso da quello dei vertebrati.