Scoperto "vaccino anti-invecchiamento" efficace sui topi: avrà effetto sugli esseri umani?

Scoperto 'vaccino anti-invecchiamento' efficace sui topi: avrà effetto sugli esseri umani?
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L’invecchiamento è un processo naturale che conduce all’inesorabile deterioramento cellulare e corporeo. Da tempo immemore la scienza si domanda se sia possibile ritardare il processo di invecchiamento. In tal senso, è stato progettato un vaccino che inverte i segni di malattie legate all’invecchiamento nei topi. Avrà effetto sull’essere umano?

Esperimenti per produrre una variante del vaccino per gli esseri umani sono attualmente in corso di studio e, secondo Paul Robbins, professore presso l’Università del Minnesota, le ricerche murine alla base sono state molto promettenti.

Il dubbio è relativo non solo all’efficacia, ma anche alla sicurezza del preparato sull’essere umano. Al fine di dissipare i dubbi, i ricercatori hanno intenzione di effettuare ulteriori studi, soprattutto sui primati, che tra gli animali sono i più affini all’uomo.

Il meccanismo del nuovo vaccino mira a debellare l’azione deleteria delle cellule in stato di senescenza. Queste ultime perdono la capacità di moltiplicarsi e, a causa dell’indebolimento del sistema immunitario, non vengono distrutte e tendono ad accumularsi nel tempo.

L’aspetto più negativo delle cellule senescenti è legato al rilascio di composti chimici che inducono infiammazione, danneggiando le cellule circostanti e favorendo la manifestazione di patologie come cancro, Alzheimer e aterosclerosi.

Sviluppare un vaccino per eliminare le cellule senescenti potrebbe instaurare una forma di prevenzione verso i danni provocati dai composti dannosi delle cellule senescenti, evitandone l’accumulo nell’organismo. In tal senso, il sistema immunitario sarebbe capace di scovare precocemente queste cellule e distruggerle.

Per produrre il vaccino, i ricercatori avevano l’obiettivo di identificare l’antigene sulle cellule nocive, che avrebbe funto da bersaglio per il sistema immunitario.

Ma poiché le cellule di tutto il corpo possono diventare senescenti, le diverse cellule senescenti sembrano diverse l'una dall'altra” ha affermato Tohru Minamino, autore principale dello studio e professore presso la Juntendo University Graduate School of Medicine.

Per gli esperimenti dello studio, il team di ricerca ha preso in esame le cellule endoteliali vascolari in stato di senescenza e ha analizzato le proteine tipicamente espresse da questo tipo cellulare per trovare il bersaglio adatto per il vaccino. La proteina prescelta è la glicoproteina B del melanoma non metastatico (GPNMB), il cui accumulo, con l’avanzare dell’età, potrebbe indurre diverse patologie.

I ricercatori hanno individuato un quantitativo maggiore di GPNMB in tessuti umani di pazienti affetti da aterosclerosi. Come dimostrato da uno studio del 2020, l’accumulo di questa proteina porta alla formazione di placche aterosclerotiche. A questo punto il team ha cercato di appurare se la distruzione delle cellule senescenti avrebbe permesso una riduzione di tali placche.

Modificando geneticamente modelli murini affetti da aterosclerosi, gli scienziati hanno eliminato le cellule che esprimevano GPNMB. In seguito alla rimozione si è assistito ad una diminuzione delle placche, convincendo il team che la proteina era l’obiettivo ideale del vaccino.

Il passo successivo è stato quello di iniettare il vaccino nei topi. Dall’analisi dei dati è emerso che il vaccino si è rivelato efficace nell’indurre il sistema immunitario a produrre anticorpi contro la proteina GPNMB, che è stata “segnalata” come riconoscimento per le cellule da distruggere.

Il vaccino si è rivelato molto efficace, inducendo una diminuzione delle cellule che esprimono GPNMB, delle placche arteriose e dei composti infiammatori. In esperimenti successivi, topi di mezza età vaccinati hanno visto permanere la loro agilità rispetto ai topi non vaccinati. Inoltre, i topi vaccinati sopravvivono più a lungo di quelli a cui è stato somministrato il placebo.

I ricercatori affermano di non aver notato alcun effetto collaterale dovuto al vaccino e sono all’opera per approfondire attentamente il meccanismo, prima di passare alla sperimentazione umana.

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