Scopriamo chi furono i vichinghi che raggiunsero la Groenlandia

Scopriamo chi furono i vichinghi che raggiunsero la Groenlandia
di

L'isola della Groenlandia, collocata nell'estremo nord dell'Oceano Atlantico, ha una storia antica molto affascinante e ricca di punti interrogativi ancora irrisolti. Non si sa come e quando i primi Inuit raggiunsero le sue coste, ma è certo che divenne oggetto di interesse da parte dei vichinghi a partire dal IX secolo d.C.

I viaggi dei vichinghi verso terre come l'Islanda o la Groenlandia furono favoriti da un generale (ed inusuale) innalzamento delle temperature nell'area nord-atlantica, durato per ben 500 anni, tra il IX e il XIV secolo d.C. Questo, ovviamente, ostacolò sempre meno le navi vichinghe, che poterono navigare per tutto l'Atlantico settentrionale con maggiore sicurezza.

La prima fonte che ci parla di un possibile avvistamento delle terre groenlandesi è il "Landnámabók" ("Libro dell'insediamento"), un manoscritto anonimo islandese del periodo medievale.

In questo testo vengono narrate le vicende dei primi colonizzatori vichinghi nella nota isola dei geyser, ma anche di un certo Gunnbjörn Ulfsson, che, durante un viaggio dalla Norvegia all'Islanda, perse la rotta e avvistò alcune terre vicine la costa groenlandese. Tuttavia, decise di non sbarcare ed esplorarle.

Questo evento non venne mai datato dalle cronache dell'epoca, ma è possibile che il tutto avvenne tra il IX e il X secolo. Il primo insediamento riportato, invece, avvenne nel 978, quando Snæbjörn Galti colonizzò le coste orientali della Groenlandia.

E' possibile che, in quel periodo, le terre in cui il norreno approdò fossero state completamente bruciate da un'eruzione vulcanica. A questa desolazione si aggiunge anche l'arrivo di un gelido inverno, che negò agli esploratori di tornare a casa. E' comprensibile, quindi, intuire il perché la spedizione si trasformò, alla fine, in una tragedia: Snæbjörn Galti venne ucciso dal suo stesso equipaggio e il resto dei colonizzatori tornò in Islanda.

Fu il turno, nel 985, di Erik Thorvaldsson - anche conosciuto come "Erik il Rosso". Di questo personaggio ve ne abbiamo già parlato qui, ma non abbiamo mai potuto precisare bene come raggiunse la Groenlandia.

Il condottiero norreno era originario della Norvegia, ma, avendo commesso una serie di omicidi, si vide costretto a fuggire in esilio nel 982 insieme alla sua famiglia ed alcuni coloni. Giunto in Islanda, si incuriosì di alcune misteriose terre al nord di cui tanto sentiva parlare nei racconti dei pescatori dell'isola, quindi decise di partire e vederle con i propri occhi.

Tre anni dopo, raggiunse la Groenlandia e la colonizzò. Vi tornò una seconda volta, nel 988, per portare con sé altri coloni e, alla fine, alla rigogliosa e verde terra scoperta decise di dare il nome che noi tutti oggi conosciamo (che significa, appunto, "Terra verde").

Al suo apice, si crede che Thorvaldsson riuscì a far approdare sulle coste meridionali della Groenlandia tra le 2 mila e le 10 mila persone, che costruirono, secondo le varie scoperte archeologiche, ben 620 proprietà agricole.

La dominazione vichinga, tuttavia, non durò per sempre. Nel XIV secolo, in concomitanza con la conclusione del periodo caldo medievale di cui vi abbiamo accennato prima, gli insediamenti norreni cominciarono a perdere sempre più potere. Le alleanze con paesi come la Danimarca e la Norvegia divennero sempre più deboli e molti coloni decisero di abbandonare l'isola per via del sempre minor numero di risorse sufficienti per poter vivere in pace con le popolazioni Inuit.