Scopriamo cos'era il Valhlalla, la sala asgardiana tanto ambita dai guerrieri vichinghi

Scopriamo cos'era il Valhlalla, la sala asgardiana tanto ambita dai guerrieri vichinghi
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Stando al mito norreno, un guerriero morto in battaglia avrebbe avuto un posto d'onore in una gigantesca sala ad Asgard: il Valhalla. L'immagine creata di questo luogo, però, spesso non coincide del tutto con i rigidi dettami della tradizione vichinga. Cerchiamo, quindi, di approfondire alcuni aspetti riguardo questa magnifica sala e il suo valore.

In molte serie TV, film e videogiochi, che hanno trattato il tema della tradizione norrena, Valhalla appare come una sala a sé maestosa situata ad Asgard, il mondo governato da Odino. Qui, i guerrieri combattono il giorno contro le forze del male, per poi, la sera, essere guariti o resuscitati al fine di festeggiare con grandi banchetti insieme alle Valkyrie, le stesse figure femminili che, secondo la tradizione, dovrebbero accompagnare le anime dei soldati morti in guerra verso la grande sala asgardiana.

Tuttavia, questa rappresentazione appare abbastanza semplicistica e non tratta punti importanti per comprendere meglio la cultura e il credo norreno. Come spiegato dalla professoressa Carolyne Larrington, vi sono molti più dettagli che rendono il mondo attorno a Valhalla degno di maggiore attenzione.

Per esempio, al contrario di quello che potrebbe apparire dall'immagine popolare, la sala di Odino non era un luogo dove i guerrieri avrebbero riposato per sempre, onorando la loro indole valorosa legata alla guerra.

Secondo la leggenda, Odino creò Valhalla per poter preparare i prodi soldati, giorno e notte, alla battaglia finale: il Ragnarök. Come per la tradizione cristiana esiste l'Apocalisse, per i Vichinghi la fine del mondo sarebbe arrivata con uno scontro finale tra luce (gli dei del pantheon norreno) e oscurità (le bestie del caos).

Non tutti i guerrieri, però, potevano raggiungere questo mondo a sé creato dal padre di tutti gli dei. Le donne, per esempio, anche se combattevano in battaglia, non potevano entrare nella sala. Anche coloro che morivano per una malattia o per anzianità erano condannati allo stesso destino.

Secondo il credo norreno, questi gruppi di persone erano destinati a raggiungere l'Hel, un altro regno presieduto dalla dea dei morti, Hel.

Viene narrato che quando questa divinità venne al mondo, iniziarono ad esistere sulla terra, per la prima volta: la malattia, la disperazione e il dolore. Figlia del malvagio dio dell'inganno, Loki, e di una gigantessa, Hel, insieme ai suoi fratelli, venne bandita nei punti più remoti del creato. Alla dea venne concessa una sala omonima dove regnava il freddo gelido.

Questa demarcazione fra Valhalla ed Hel sottolinea ancora una volta la netta differenza culturale tra chi, ideologicamente, era superiore e chi no. Inoltre, studi sulla figura della dea dei morti possono mostrarci la grande importanza, all'inizio, delle figure femminili nel pantheon norreno per poi assimilare caratteri sempre più negativi nel corso dei secoli - anche a causa dell'incontro col Cristianesimo.

Ad ogni modo, Valhalla non era sempre l'obiettivo ultimo dei soldati. Come spiega la professoressa Larrington, vi è un poema particolare che narra di un re norvegese caduto in battaglia. Questo viene accolto alle porte dell'enorme sala, ma viene descritto come infastidito. Si evince, quindi, che il suo volere era sopravvivere ed essere sovrano dei vivi, non un semplice soldato nelle mani del volere di Odino.