Scopriamo la storia del figlio di Vlad l'Impalatore, Mihnea "il Cattivo"

Scopriamo la storia del figlio di Vlad l'Impalatore, Mihnea 'il Cattivo'
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Mihnea I cel Rău nacque o nel 1460 o nel 1462 ed era il primogenito del celebre Vlad l'Impalatore (anche conosciuto col patronimico di Dracula). Ciò che andò ad accumunare queste due figure storiche non fu solo la loro stretta parentela, ma anche il tragico destino, caratterizzato da un'insensata violenza contro chiunque si ponesse contro di loro.

Alla nascita di Mihnea, i domini dell'Impalatore stavano vivendo un periodo di forte crisi politica e militare. All'epoca, infatti, Dracula dovette combattere tre nemici diversi: i boiardi di Valacchia e Moldavia (cioè l'aristocrazia di questi due principati danubiani), i Sassoni di Transilvania e il sempre più forte Impero Ottomano - che aveva già assediato e conquistato Costantinopoli, segnando la definitiva caduta dell'Impero romano d'Oriente.

Fu proprio in questo contesto delicato, che il nome di Vlad iniziò ad essere associato sempre più frequentemente al termine "Impalatore". Questo perché si pensa che, intorno al 1462, fosse riuscito a condannare ed impalare ben 23844 turchi.

Ad ogni modo, mentre il padre difendeva i confini dei suoi domini, il piccolo Minhea fu costretto a vivere ad Istanbul, come ostaggio del sultano Maometto II e garanzia della fedeltà di Dracula nei confronti dell'Impero Ottomano.

Alla morte di Vlad, tra il 1476 e il 1477, Minhea cominciò a vivere una vita da esule ribelle, ma col forte appoggio di tutti quei boiari che, fino all'ultimo, erano rimasti fedeli al padre.

Insieme al fratellastro Vlad, teoricamente l'erede legittimo, cercò di impedire l'ascesa al trono del cugino, Radu IV cel Mare. Fallendo al primo tentativo, però, venne confinato a Sibiu (una città nel cuore della Romania).

Per questo iniziò a rivolgere le proprie attenzioni verso i turchi, cercando tra le sue vecchie amicizie il supporto politico per una sua eventuale ascesa al trono.

Quando Radu IV morì, nel 1508, Minhea, come da progetto, occupò il trono di Transilvania, sia con l'appoggio della famiglia aristocratica dei Craiovesti sia dell'Impero Ottomano.

Inaspettatamente, al momento della sua ascesa, le carte in tavola cambiarono, perché il nuovo re decise di ribaltare tutto quel sistema d'alleanze che aveva creato fino a quel momento.

Imitando le stesse atrocità del padre, iniziò a far fuori chiunque si ponesse contro la propria visione politica. Gli stessi boiari, che fino a quel momento lo avevano sostenuto, vennero privati di ogni loro proprietà e torturati. Invece di impalarli, però, Minhea li impiccava o li faceva annegare.

Anche diversi turchi seguirono un destino simile, al punto che il nuovo sultano, Bayezid II, si vide costretto a condannare a morte il figlio dello stesso Minhea, Milos, dopo che era stato inviato nell'impero come simbolo di fedeltà agli accordi presi nel 1508.

L'insieme di queste atroci azioni gli valsero un soprannome simile a quello del padre, cioè "Cel Rău", che tradotto letteralmente significa "Il cattivo".

Quei boiari che riuscirono a rifugiarsi ad Istanbul si riunirono con i principali comandanti turchi, intervenendo in Valacchia nel 1510 col fine ultimo di destituire Minhea. Quest'ultimo, con l'arrivo dei nemici, si vide costretto a rifugiarsi in Transilvania, ma fu tutto inutile.

All'interno di una cattedrale cattolica, il voivoda di Valacchia venne assassinato da un serbo al soldo dei Craiovesti, ponendo fine ad una brutalità perpetrata per ben due anni di regno.