
Scrivono post razzisti su facebook, la polizia effettua raid nelle loro case
In Germania l'Hate speech è preso estremamente sul serio e non c'è libertà di opinione che tenga. Nonostante questo probabilmente i 36 arrestati in Germania per aver diffuso commenti razzisti sui social non si aspettavano certo di vedere la polizia irrompere nelle loro case. Una vera e propria operazione di raid che ha spaccato l'opinione pubblica.
In piena mattina la polizia è entrata nelle loro case facendo irruzione, come si fa con i narcotrafficanti e i pedofili. Eppure non si parla di qualcuno che ha effettivamente leso un'altra persona (se non nell'onore): i target della massiccia operazione di polizia, avvenuta lo scorso martedì in 14 Stati diversi della Germania, erano dei normali utenti responsabili di aver "diffuso odio" contro stranieri e minoranze sui social. Un dato confermato anche dall'Ufficio di Polizia federale della Germania.
I poliziotti hanno dichiarato che la maggior parte dei sospettati aveva diffuso commenti di natura politica, uno degli arrestati aveva invece offeso una persona per il suo orientamento sessuale. L'incitamento all'odio, in Germania, è un reato estremamente serio.
Il New York Times riporta come l'operazione di polizia sia avvenuta nel corso di un dibattito che sta dividendo il Paese. In Germania si sta discutendo una proposta di legge chiamata ad inasprire ulteriormente le misure anti-odio. Per molti esperti di diritto la legge sarebbe incostituzionale e, a prescindere, eccessivamente sbilanciata visto che chiede ai social di cancellare i post con contenuti evidentemente illegali entro 24 ore pena multe che arrivano fino ai 50 milioni di euro. Lecito chiedersi se, nonostante la schiera di moderatori su cui possono contare i social più diffusi, sia effettivamente possibile cancellare i post con contenuti di istigazione all'odio entro un giorno dalla pubblicazione e non dalla segnalazione. Insomma i social dovrebbero avere un controllo meticolosissimo di tutto quello che i loro utenti pubblicani e fanno.
Facebook ha rilasciato un comunicato dove dichiara che la legge in questione incentiva a cancellare post di cui l'illegalità è solo presunta e non acclarata. Stando al social si tratterebbe esattamente del contrario delle loro attuali policy.
FONTE: The Verge
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