Secondo l'ex-CEO di Google, "il metaverso potrebbe non essere la cosa migliore per l'uomo"

Secondo l'ex-CEO di Google, 'il metaverso potrebbe non essere la cosa migliore per l'uomo'
INFORMAZIONI SCHEDA
di

La scorsa settimana, Mark Zuckerberg ha annunciato il cambio di nome di Facebook in Meta, nel tentativo di creare il "metaverso" a cui l'azienda sta lavorando ormai da anni. Benché molti fan siano rimasti colpiti dalla portata quasi rivoluzionaria degli annunci degli scorsi giorni, altri li guardano con un occhio molto più scettico.

Uno dei più critici nei confronti di Facebook è l'ex-CEO di Google Eric Schmidt, che non ha perso tempo ad additare come "pericoloso" il metaverso durante una recente intervista per il New York Times, che trovate al link in calce in versione integrale. In particolare, secondo Schmidt, "Tutti quelli che parlano dei metaversi mostrano mondi che sono più soddisfacenti di quello in cui viviamo, dove siamo più ricchi, più belli, più potenti, più veloci": la previsione dell'ex-CEO di Google è che "Tra qualche anno, la gente deciderà di passare più tempo con i propri visori nel metaverso che nel mondo reale".

Si tratta di una previsione piuttosto ambiziosa, perché non sappiamo quale sarà la reazione delle persone comuni al metaverso, ma sicuramente lo scenario prospettato da Schmidt pone delle importanti questioni etiche: "Chi sceglierà le regole del metaverso? Il mondo sarà più digitale che fisico, e ciò non è necessariamente la cosa migliore per la società umana".

Il problema sollevato da Schmidt riguarda anche quanto ci si possa fidare di Facebook, soprattutto dopo lo scandalo dei Facebook Papers, ma è molto eloquente anche della diffusa mancanza di fiducia nei confronti delle intelligenze artificiali, che secondo l'ex-CEO di Google verrebbero utilizzate in maniera sbagliata da Facebook. L'azienda di Menlo Park, infatti, vorrebbe che fosse proprio l'I.A. a gestire e regolare il metaverso.

Sia Facebook che Google, al momento, possiedono dei team di ricerca nel campo dell'IA e stanno portando avanti progetti molto avanzati sul tema. Tuttavia, secondo Schmidt, "L'I.A. non è precisa, il che non la rende affidabile come partner. È dinamica, nel senso che cambia in ogni momento. Fa cose che non ti aspetti, e soprattutto sa imparare". Insomma, la questione che pone Schmidt è: possiamo fidarci di un'I.A. capace di regolare un intero universo? E soprattutto: Facebook sarà in grado di costruirla?